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lunedì 28 novembre 2011

ALBERGHI NEL CENTRO STORICO - SVOLTA RECETTIVA

ALBERGO DIFFUSO


PIETRAPERZIA. Il sindaco Vincenzo Emma ha firmato il protocollo  d’intesa per il decollo dell’iniziativa dell’amministrazione provinciale “Albergo Diffuso”. Il presidente della provincia Pippo Monaco ha raggiunto un’intesa con “La Confartigianato” di Enna.

La delibera della giunta comunale pietrina prevede anche i modi ed i requisiti per  cambiare una casa abitativa in recezione alberghiera.

Sulla iniziativa innovativa il primo cittadino Vincenzo Emma comunica: “Al fine di valorizzare le risorse naturali, storiche e culturali e di garantire il miglior utilizzo del patrimonio edilizia esistente ed il recupero degli immobili in disuso, nonché promuovere nuove forme dì ricettività e nuove forme di reddito per le comunità la Regione Siciliana disciplina l’esercizio degli alberghi diffusi, quindi è albergo diffuso quello che fornisce alloggio e altri servizi in camere dislocate anche in più stabili separati, esistenti, ubicati nei centri storici e/o nei borghi antichi e/o nuclei rurali sparsi, integrati tra loro dal]a centralizzazione in un unico stabile dell’ufficio di ricevimento, nello stesso o in un altro stabile delle sale dì uso comune ed, eventualmente, degli altri servizi offerti, le cui unità abitative sono distanti non più di 400 metri effettivi dallo stabile nel quale è ubicato il servizio di ricevimento”.

“L’Albergo diffuso – conclude l’illustre cardiologo - è caratterizzato da uno stile riconoscibile, uniforme e rispettoso dell’identità del luogo ed è dotato di arredi tipici della cultura artigianale del luogo oltre che dì attrezzature e di servizi tra loro omogenei. L’Albergo diffuso assicura i requisiti minimi di ospitalità alberghiera, come definiti dalla normativa vigente in materia  di requisiti per la classifica in stelle delle aziende turistico - ricettive - fatte salve le relative deroghe. L’Albergo diffuso deve essere attivato esclusivamente  nei centri storici dei comuni della Regione così come classificati alla stregua di zone omogenee territoriali “A” nei vigenti strumenti urbanistici”.

Don Pino Carà