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sabato 5 novembre 2011

L'AFORISMA DELLA DOMENICA DI NICOLETTA NONNA 6 NOVEMBRE 2011


CUIUSVIS HOMINIS EST ERRARE , NULLIUS

NISI INSIPIENTIS , IN ERRORE

PERSEVERARE “

(Cicerone )


ERRARE E' DI QUALSIVOGLIA UOMO,

MA DI NESSUNO, SE NON DELLO STOLTO,

PERSEVERARE NELL'ERRORE”

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Riconoscere di aver sbagliato è segno di grandezza

Don Pino

Marco Tullio Cicerone, nato a Formia nel 43 a.C., fu un celebre filosofo, avvocato e scrittore romano nonché eminente uomo politico dell'ultimo periodo della Repubblica romana.

Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure più rilevanti di tutta l'antichità classica .

La sua vastissima produzione letteraria, che va dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre ad offrire un prezioso ritratto della società romana negli ultimi travagliati anni della Repubblica, rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a. C. tanto da poter essere considerata il prototipo della letteratura latina classica.

In questo caso Cicerone propone un'affermazione

ricca di interesse e molto edificante .

Da un punto di vista antropologico l'uomo,

per sua natura, commette errori, indipendentemente

dall'estrazione sociale, culturale, politica.

Ma l'uomo che si ostina a perseverare nello sbaglio

è stolto.

Colui che si accorge di un errore non deve disperarsi,

ma prenderne atto ed imparare da esso.

Non farlo significa condannare la propria vita, o porzione di essa, ad una prigione dalla quale, indipendentemente da come ci è entrato, con o senza colpa, si rifiutia egli

stesso di uscire.

Molti secoli dopo Cicerone il filosofo Thomas Hobbes

scrive : “ L'errore di un uomo non diventa

la sua legge né lo obbliga a persistere

in esso “

La “ conditio sine qua non “ consiste nel riconscere

i propri errori e correggerli.

Ci sono individui, invece, che si sentono infallibili

e, nella loro insensatezza, non ammettono di sbagliare.

Da un punto di vista cristiano l'uomo saggio,

se commette peccato, deve riconoscerlo e

convertire il proprio cuore.

La conversione consiste in una presa di coscienza, un

cambio radicale della propria mentalità e del proprio

stile di vita, un' adesione totale a Cristo.

Egli é un Re di pace ,amore, giustizia,

il cui giogo é dolce e leggero “.

Tuttavia bisogna anche sapere con chiarezza che l'adesione

radicale e seria al Vangelo richiede sacrifici e rinunce, saper dire di no a tante lusinghe e tentazioni che il mondo ci propone.


Nicoletta