Agricoltori in
subbuglio per il problema del biologico
ANTONIO DI GLORIA
PIETRAPERZIA. Cento aziende agricole
sono in subbuglio per il problema del rinnovo del contributo per la cultura
agricola in biologico, ossia al naturale senza concimi chimici. I cento
agricoltore che stanno creando un coordinamento intercomunale hanno deciso che
andranno ad occupare l’assessorato regionale all’Agricoltura. Le cento aziende
aderirono alla coltura biologica con il bando regionale in conto europeo del
2005 e per cinque anni hanno preso il contributo regionale, ora il loro bando è
scaduto ed ancora la Regione non ha emanato il bando di rinnovo. Nel bando del
2010 questo gruppo non è potuto entrare perché ancora coperto dal bando
predente.
“Noi
rivendichiamo – dichiara uno dei leader Antonio Di Gloria – il rinnovo del
bando. La nostra azienda con la coltura biologica è in perdita; le spese di
produzione sono onerose. Noi abbiamo aderito a questa giusta esperienza perché
ci avevano promesso il lungo cammino di assistenza e di sostegno; ora tutto è
fermo e non abbiamo ottenuto le minime garanzie. Noi da anni siamo in
agricoltura e viviamo di essa; purtroppo ora stiamo andando in rovina. Non
riusciamo a sbarcare il lunario. I nostri figli studiano ed hanno bisogno dei
libri e di altre attenzioni. La nostra protesta è all’ultimo sangue, perché non
accettiamo di essere ridotti inesorabilmente sul lastrico. Noi faremo una occupazione
permanete dell’assessorato; anzi ci andiamo ad incatenare nella sede regionale
di Palermo, ma dobbiamo svegliare i politici del torpore e dall’indifferenza”.
La
Cia(Confederazione Italiana Agricoltori) locale, patronato di categoria, ha
data il primo sostegno agli agricoltori ed in sintonia con la struttura
provinciale hanno intonato l’inno di riscossa. Ci sarà un coordinamento
provinciale, che già ha aperto le rivendicazioni degli agricoltori. A questo
fanno corona anche le altre associazioni e quindi ci sarà lotta ad oltranze per
la soluzione dello spinoso problema. Ci sarà una manifestazione provinciale con
tutti i mezzi agricoli e poi si marcerà su Palermo, per tornare con il bando
firmato.
Don Pino
Carà