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venerdì 11 novembre 2011

A TORNAMBE' SCUOLA DI FORMAZIONE ARCHEOLOGICA

Formazione archeologica
ANGOLO DEL SITO
LA CAPANNA PREISTORICA
PIETRAPERZIA. “Nell’ambito del PO FESR 2007-2013, à comunica il sindaco Vincenzo Emma - la società Arkeos ha presentato un progetto per la valorizzazione e fruizione dell'area archeologica di Tornambè. Il progetto prevede attività di ricerca e valorizzazione, per non vanificare i risultati ottenuti con le precedenti indagini e campagne di scavo, che hanno consentito di caratterizzare il sito con insediamenti databili da età preistorica ad età medievale. In tale sito saranno tenuti Seminari e Stage di formazione archeologico per gli amatori locali. Nel corso degli anni '90 fu esplorato in via preliminare dai volontari dell'Archeoclub; nel 2007 il sito è stato quindi oggetto di due interventi realizzati dal Comune di Pietraperzia nell'ambito del PIT 11-496 “Enna, turismo tra archeologia e natura” del POR Sicilia 2000-20062, interventi che hanno permesso di l'area al demanio comunale e di dotarla delle necessarie infrastrutture per la fruizione”.

“ Inoltre, dal 2007 al 2009 -  afferma l’ingegnere Francesca Calì - sono state condotte, a cura del Centro Studi di Archeologia Mediterranea di Enna, in partnerariato con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Enna ed il Comune di Pietraperzia, tre campagne di scavo archeologico, che hanno consentito di meglio definire le fasi cronologiche di frequentazione del sito, oltre ad aumentare la quantità di evidenze e strutture archeologiche fruibili dai potenziali visitatori. Nello specifico, tali indagini permettono oggi di collocare la più antica fase di frequentazione del sito nel corso della antica e media età del rame, a cui segue un'importante fase costruttiva, databile alla tarda età del rame, con lo sviluppo di un ampio villaggio costituito da capanne circolari posto sulla sella che unisce le due creste rocciose, che presentano uno notevole livello di conservazione. A questa fase sono assegnabili anche alcune delle tombe a forno scavate nelle balze rocciose che delimitano il sito”.

“Nella successiva fase dell'antica età del bronzo – dichiara l’assessore Paolo Di Marca - il villaggio neolitico viene abbandonato e l'insediamento si sposta sulla sommità della collina settentrionale, sede della contemporanea necropoli con oltre 50 tombe a forno, dove l'occupazione umana continua fino alla metà del II mill. a.C., quando il sito viene abbandonato una prima volta. L'area viene infatti occupata nuovamente all'inizio dell'età greca arcaica, quando la sommità delle due creste vedono la nascita di un piccolo centro urbano, forse la Krastos fonti storiche; tale centro rimane attivo per circa 3 secoli, fino alla fine del V sec. a.C., quando l'area di Tornambè viene nuovamente e definitivamente abbandonata.

“L'alto valore rappresentato dall'insediamento di Tornambè dichiara l’assessore Cristina Guarneri -  non è limitato alle sue valenze archeologiche del sito, ma sono integrate ed aumentate anche da altri importanti valori, quali quelli naturalistici e paesaggistici, tutti aspetti che concorrono a rendere unica e particolare, pure nel ricco panorama storico-culturale della Sicilia centrale, quest'area. A tale proposito è sufficiente qui ricordare come Tornambè sia inserito nel S.I.C. Contrada Caprara (ITA 060011), per le sue peculiarità ambientale, al fine di mantenere la diversità biologica, in quanto esempio naturale di caratteristiche tipiche della regione bio - geografica mediterranea. Da non dimenticare il vicino sito di Monte Grande, inserito nella Rete Europea dei Geoparks, e l'antica miniera di zolfo di Monte Cane, situata immediatamente a nord del sito principale, che, costituisce un importante sito di archeologia industriale”.

       “L'insieme di valenze archeologiche, etnoantropologiche, naturalistiche e paesaggistiche – dichiara  l’architetto Giuseppe Paolino - rende quindi il sito di Tornambè, così come tutto il bacino circostante, un'area di notevole interesse e di grande potenzialità per svolgere un ruolo di forte attrattore turistico e culturale”.

“Il Comune di Pietraperzia – conclude il cardiologo Vincenzo Emma, sindaco, -  intende fornire il proprio contributo, consapevole delle notevoli potenzialità del sito e della realtà locale-cittadina capace di attrarre flussi turistici, fornendo supporto logistico in termini di locali e strutture che verranno messe a disposizione quando se ne presenterà la necessità”.
Don Pino Carà