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sabato 25 febbraio 2012

Rinviato consiglio comunale sul vile atto di devastazione al Call Center

Salta consiglio comunale sull’ordine pubblico



PIETRAPERZIA. Salta la trattazione del problema dell’ordine pubblico in consiglio comunale, che era al primo puto all’ordine del giorno. Avrebbero dovuto essere presenti la deputazione nazionale e regionale, i vertici delle forze dell’ordine  e la ditta che ha ricevuto la smacco di aver avuto distrutto la postazione del Call Center che era allocata nei locali comunali del centro commerciale.

       Purtroppo è avvenuto l’irreparabile: i 70 operai sono stati licenziati e la ditta che lavorava per Telecom Italia ha sancito la chiusura.

       La signora Rosaria Pulvirenti amministratore delegato della società ha lasciato aperto uno spiraglio in uno di tanti incontri che sono stati consumenti sul caso ed ha lanciato un accorato messaggio: “Mettetemi in condizione di aprire! Io amo questi giovani come miei figli  e quindi la tragedia che stanno vivendo anche loro è la nostra grande sofferenza. Come ditta certamente non ci inchineremo a ricatti anche a chiudere le nostre iniziative di lavoro”.

       I problemi che si pongono sono: la sicurezza dei locali con moderni mezzi di controllo  e sostenere la ditta a riprendere le attività. Enorme il danno: sono stati distrutti i monitor e la centralina di controllo. Per entrare in pareggio la ditta che ha investito ha notificato che ci vogliono tre anni di attività.

       Per il vile atto criminale il paese è in stato di agitazione e preoccupazione e da tutti si impetra più sicurezza nella vivibilità del proprio vissuto quotidiano.

       Un lavoro di avanguardia per ribaltare il problema è stato lanciato dai giovani di Polites, che si sono attivati a tutto campo. Dopo un incontro con la presenza di esponenti della Chiesa, della politica, dei sindacati e delle organizzazioni delle classi sociali, hanno deciso di costituire un comitato di studio permanente su questo problema.

       “Nel territorio – afferma don Pino Rabita vicario foraneo - opera una presenza malavitosa, riconducibile alle caratteristiche dell’antica mafia. L’omertà di gran parte dei cittadini e lo sfilacciamento delle forze sane del paese, spesso caratterizzate da sciocchi campanilismi ed individualismi - che rendono impossibile persino il dialogo - hanno ridotto il paese ad un degrado tale, che non è eufemismo parlare di miseria culturale e sociale. Lancio un appello affinché non si vanifichi la speranza e che le forze sane si attivino per far nascere una cultura della legalità ed una città migliore dove la persona umana sia al centro di ogni azione”.

Don Pino Carà