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venerdì 17 febbraio 2012

La Madonna delle Grazie 50° della nascita

Cinquantesimo di parrocchia


Padre Giuseppe Siciliano


Nella foto: da sinistra: Aurora Milazzo, Don Giuseppe Rabita, Loredana Amico, il prefetto Clara Minerva, il vescovo Michele Pennisi, il seminarista Giuseppe Mellino, don Giuseppe Paci, Mario Caruso.

PIETRAPERZIA. La parrocchia Madonna delle Grazie celebra il 50° di fondazione. Ha presieduto la celebrazione il vescovo Michele Pinnisi ed ha qualificato la solennità il prefetto di Enna Clara Minerva.

I festeggiamenti sono iniziati il 10 febbraio con un triduo di preparazione. Domenica pomeriggio, giornata clou, c’è stata la messa concelebrata dal vescovo Michele Pennisi, da don Giuseppe Paci, pietrino ma lavora da molti anni alla diocesi armerina come responsabile dei Beni Culturali Religiosi, don Giuseppe Rabita, Osvaldo Brugnone e il seminarista Giuseppe Mellino.

Ad apertura dei “lavori” è stata presentata la storia della parrocchia e del suo sviluppo negli anni. E' stato ricordato don Giuseppe Siciliano, primo parroco. La Madonna delle Grazie fu eretta parrocchia l’undici febbraio 1962. Don Siciliano fu nominato parroco di tale parrocchia il 3 marzo dello stesso anno e ha svolto tale funzione per quarantotto anni ed è venuto meno il 9 aprile 2010.

 Il vescovo, all’omelia, ha detto: “La solitudine fa più male della malattia. Anche oggi v’è il rischio di emarginare chi è considerato debole, fragile, una  persona che non  rientra nei canoni normali della persona normale. Il peccato porta alla separazione da Dio e dai fratelli. Impariamo a conoscere la presenza di Dio nell’ammalato, nell’assetato, nello straniero, nel carcerato e nel povero. E impariamo a valorizzare le persone disabili o comunque svantaggiate. E ha concluso”: “La comunità parrocchiale favorisce lo scambio fra le diverse generazioni. La parrocchia abbia il protagonismo dei laici e collabori con le altre parrocchie, con i servizi sociali e con le istituzioni per promuovere una cultura della comunione della corresponsabilità della solidarietà”. Al termine della messa, fuochi di artificio nella via antistante la chiesa.