Antonio Bevilacqua portavoce di Polites sui fatti criminali
Antonio Bevilacqua portavoce
di Polites sui fatti criminali
PIETRAPERZIA. Recrudescenza di fatti criminali che tengono
nella morsa della paura il paese. Ormai nessuno si sente sicuro per questi
avvenimenti gravi perpetrati da malavitosi che vogliono tenere in ginocchio la
comunità. La lotta tra forze dell’ordine e criminali
è all’ultimo sangue. Tanti casi sono stati risolti e segnalati alla magistratura
e sono sotto segreto istruttorio.
“Sono avvenuti
tanti casi – dichiara Antonio Bevilacqua
- con una frequenza costante in cui la
comunità è stata turbata ed è rimasta sbigottita. Oltre i furti nelle
abitazioni e nelle campagne vi sono episodi che portano a pensare ad un grave
degrado, dovuto a presenze malavitose che tengono in scacco il territorio.
Voglio ricordare gli atti criminali più emblematici: La grave tragedia del call
center che ha messo sul lastrico 70 giovani lavoratori e che ha violentato il
paese brutalmente. Mi trovo in sintonia con il senatore Crisafulli che ha
definito l’atto “intimidatorio e ricattatorio”. In viale Marconi fu incendiato
e distrutto un negozio di fiori la notte
prima dell’inaugurazione. In piazza Vittorio Emanuele è stato incendiato e
distrutto il contenitore automatico esterno di sigarette.
In corso Umberto è stato distrutto uno studio fotografico di consolidata
esperienza, che aveva portato a livelli alti la qualità delle foto. In contrada
Pozzillo fu incendiato e distrutto un capannone di un impresario edile, che
faceva lavorare numerosi giovani; il proprietario è una persona di elevata
dignità sociale. Completamente distrutta la sala giochi del bowling di viale Marconi
poco prima che venisse inaugurato, mettendo fuori servizio alcuni giovani che
dovevano dare l’avvio. Non sono mancati in questo contesto incendi di macchine con
matrice dolosa”.
“I nostri
concittadini – conclude Antonio Bevilacqua – sono angosciati per questi fatti
gravi che distruggono posti di lavoro ed impediscono che altri nascano. Noi facciamo
appello per una sinergia generale: si esca dall’egoismo dell’omertà e ci si
avvii ad una nuova primavera per la rinascita del paese”.
Don Pino Carà