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sabato 21 dicembre 2013

PROGETTO LEGALITA' AL GUARNACCIA


Progetto legalità al “Vincenzo Guarnaccia”

 IL PRESIDE ARCANGELO AMOROSO E DON OSVALDO WILLIAM BRUGNONE
  
PIETRAPERZIA. I docenti e gli alunni delle classi I D,  II D, II C della scuola secondaria di I grado e V B della scuola primaria dell’istituto comprensivo “Vincenzo Guarnaccia” nell’ambito del progetto legalità dal titolo “Imparare a vivere nella legalità”, presso l’auditorium della scuola secondaria di primo grado hanno partecipato ad un incontro dal titolo “Immigrazione ed Accoglienza”. Relatore dell’incontro è stato Don Osvaldo Brugnone; coordinatrice la prof.ssa Maria Stella Barbagallo, dirigente scolastico Antonio Arcangelo Amoroso.
Dopo il saluto del dirigente Amoroso è stato proiettato un filmato sugli immigrati morti in mare e da qui ha preso avvio il dibattito con gli alunni. Si è detto che gli immigrati rischiano la vita per venire da noi, dove  sovente non vengono accolti e spesso disprezzati. “Accoglierli – ha dichiarato il preside Amoroso  -significa accettare un altro Gesù Bambino”.
 “Nel video – dichiara don Osvaldo - si vedono uccelli che volano, ma si devono fermare da qualche parte; loro cercano la libertà; essere liberi significa avere dei diritti ed esprimere la propria opinione. Se abbiamo libertà, potremo celebrare il Natale: noi dobbiamo accogliere queste persone per celebrare degnamente la venuta del Divin Nascituro. Gesù, oltre ad insegnarci l’accoglienza, ci insegna il perdono. Maria incinta si mette in viaggio; ma Gesù non viene accolto e nasce in una grotta. Anche i bambini degli immigrati nascono in luoghi disagiati: non in ospedale, non hanno le coccole, non hanno affetto ed anzi alcuni muoiono prima di nascere; noi constatiamo la grande sofferenza di queste persone costrette ad andare nei centri di accoglienza. Gesù ci insegna ad accogliere, ad amare l’altro. Natale non è ricevere  regali, ma accettare  Gesù nella propria vita. L’incontro molto costruttivo si è chiuso con gli auguri del Sant Natale in un clima di gioia che viene da Gesù Bambino”.
Giuseppe Carà