Interpellanza al Senato per la fogna a cielo aperto nel
viale dell’unita’ d’Italia
Il GRUPPO PILOTA
PIETRAPERZIA. Interpellanza al Senato per la fogna
a cielo aperto nel Viale dell’unità di Italia. L’interpellanza proviene da 5
Stelle. La sezione ha diramato un comunicato stampa di informazione della
problematica. Allo stato attuale il sindaco Vincenzo Emma ha raggiunto un
accordo con “Acqua Enna” e si andranno a fare 300 metri di conduttura. Le
lungaggine sono state dovute alla forma burocratica per raggiungere l’accordo.
Il
comunicato arriva da 5 Stelle della sezione locale dove, fra l’altro, si legge: “Nel settembre scorso iniziavano gli
scavi per riparare la fogna del Viale Unità D’Italia e fino ad oggi quello
scavo non è stato ancora riparato con notevoli problemi sia per la circolazione
stradale sia per i possibili danni alla salute che possono derivare agli
abitanti delle vicine abitazioni, dal fatto di respirare e stare a contatto con
liquami di ogni tipo. Nei primi tempi il movimento 5 Stelle è rimasto in
attesa, pensando che data l’evidente gravità della situazione l’amministrazione
comunale, i consiglieri Comunali e l’ufficiale sanitario se ne fossero subito
interessati. Nel mese di novembre il Movimento 5 Stelle di Pietraperzia si è mosso
in prima persona con i pochi mezzi di cui dispone, realizzando un video
denuncia su Facebook e segnalando la situazione ai deputati regionali e
nazionali.
“Di pochi giorni fa –
continua il documento - la notizia che
il problema della fogna del Viale Unità D’Italia è approdata in Senato con una
interrogazione parlamentare, a firma dei senatori Catalfo, Bertolotta, Morra,
Campanella, Crimi e Donno. L’interpellanza è stata rivolta ai ministri dell’Ambiente,
della Salute e dell’Interno con cui si evidenzia la possibilità di
responsabilità in capo al sindaco Emma, nonché la necessità che i ministri si
attivino presso le amministrazioni competenti affinché “siano intraprese tutte
le opportune iniziative per prevenire ogni possibile danno ambientale nel comune
di Pietraperzia, e anche per individuare eventuali responsabilità della società
Acqua Enna per il mancato adempimento dei propri obblighi come gestore e
manutentore delle infrastrutture fognarie”.
Giuseppe
Carà