Concessioni Edilizie per il
cimitero
SALVATORE DI CALOGERO ASSESSORE DEL POPOLO
PIETRAPERZIA. Sono state date 70 concessioni edilizie
per la costruzioni di tombe al cimitero comunale. La giunta comunale su
proposta dell’assessore al ramo Salvatore Di Calogero ha approvato la relativa
delibera. I lavori sono stati presieduti dal sindaco Enzo Emma e sono stati
presenti Maria Giusy Rindone, Luigi Guarneri e Salvatore Di Calogero. Inoltre la giunta municipale ha delegato
l’ufficio tecnico per la stipula dei contratti, che sono stati fatti.
“La
costruzione di 70 tombe - dichiara l’assessore Salvatore Di Calogero – apre uno
spiraglio nel campo dell’edilizia che sta attraversando uno dei momenti più
critici della storia. Le tombe saranno costruite nella zona di espansione del
cimitero che è prevista nel lato est”.
“Inoltre
- afferma il sindaco Emma – saranno costruiti
370 loculi nel nuovo muro di cinta. Infatti quello attuale verrà
abbattuto e sarà ricostruito spostato all’esterno di alcuni metri. La costruzione
del nuovo recinto ci costa 60 mila euro e di intesa con i privati daremo il via
alla costruzione dei nuovi loculi. Questo ampliamento ci consente di avere una riserva
di posti per 50 anni e nello sesso tempo saranno coinvolti i privati e quindi
ci sarà una ripresa economica per la nostra comunità” .
“Prima
di questa iniziativa di spessore –
conclude l’assessore Franco Di Calogero - erano state presentate 220 istanze di richiesta di suoli cimiteriali.
Con l’espansione comunale tutti i
cittadini saranno assecondati e si può
dire che questa nostra politica di allargamento è una scelta epocale che
trascende il tempo e darà tranquillità ai cittadini. Inoltre verrà stroncata la
speculazione della vendita clandestina dei loculi. Con orgoglio possiamo dire
che la nostra iniziativa è da ascrivere alla storia. Inoltre abbiamo censite
tutte le aree che sono inutilizzate
dentro il cimitero. Possiamo vantare anche il senso dell’ordine e della pulizia
dentro il cimitero. Il due novembre i nostri cittadino hanno trovato il lindore
di una sacra struttura”.
Giuseppe
Carà