Ave Maria, Porta della Reggia Celeste
O magnifica custode delle vergini, immacolata Madre di
Dio, porta della reggia celeste, speranza nostra e gioia del Cielo; giglio tra
le spine, bellissima colomba, verga di Gesse, dalla cui radice germoglia il
rimedio alle nostre ferite; torre inaccessibile al dragone infernale, stella
propizia ai naufraghi, difendici dalle insidie, e guidaci con la tua luce.
Dissipa le ombre dell’errore, rimuovi gli scogli pericolosi, e riconduci sulla
via sicura quelli che errano lontani dal porto. Ti celebriamo coi canti della
lode, o immacolata Madre di Dio, e Tu benigna ricambia con la tua grazia i
nostri omaggi. Noi siamo posterità di Adamo, e nasciamo tutti con la macchia
del nostro progenitore, mentre Tu sola, o Vergine, ne sei immune, come
c’insegna la Fede. Tu col tuo piede schiacci il capo dell’invidioso dragone, e
Tu sola hai la gloria di una concezione intemerata. O decoro del genere umano,
che togli l’obbrobrio di Eva, Tu soccorrici, te ne preghiamo, e rialzaci nelle
nostre cadute. Tu, che sei potente, ricaccia le insidie e gli assalti
dell’antico serpente, affinché per Te partecipiamo alle gioie eterne degli
abitatori celesti. Sia gloria a Te, Gesù, che sei nato dalla Vergine Maria,
insieme col Padre e con lo Spirito Santo per i secoli eterni. Così sia.
(Padre Dolindo)
Proposito. Combattere il rispetto umano, recitando
le preghiere, in Privato e in pubblico, con «attenzione, riverenza e devozione».