“FRONS, OCULI, VULTUS SAEPE MENTIUNTUR, ORATIO SAEPISSIME.”
(Cicerone)
LA FRONTE, GLI OCCHI, IL VOLTO MENTONO
ASSAI SPESSO, LE PAROLE (IL DISCORSO) SPESSISSIMO.
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CHI VIVE IN DIO VIVE NELLA VERITA’
DON PINO
L'ANTROPOLOGA
NICOLETTA NONNA
Marco Tullio Cicerone nacque nel 106
a.C da una famiglia agiata, appartenente all'ordine equestre. Abile oratore e
acuto uomo politico, fu il primo ad accedere a cariche della magistratura, in
quanto ritenuto “homo novus”, poiché, in presenza di gravissime tensioni politiche e
sociali, la nobiltà individuò in lui un candidato capace di sottrarre ai
“populares” una parte dell’elettorato, e fece pertanto confluire su di lui
tutti i voti che era in grado di mobilitare.
Fu un celebre filosofo e scrittore e la sua vastissima produzione
letteraria rimane di esempio ancora oggi.
L'aforisma ciceroniano presenta come
nucleo la menzogna, un linguaggio, un “logos” fraudolento, una speculazione sempre prossima a
sgretolarsi. Infatti molti sono persuasi che il mentitore sia
solo superficiale e continuamente in tensione; la menzogna per sua natura esige
di essere di essere sostenuta, costruita e difesa per evitare che il
reale la smentisca.
Riconoscere chi mente è reso più semplice da alcuni segnali somatici: l’alterazione della voce, il rossore, lo sguardo sfuggente, un sorriso impercettibile.
Riconoscere chi mente è reso più semplice da alcuni segnali somatici: l’alterazione della voce, il rossore, lo sguardo sfuggente, un sorriso impercettibile.
Potremmo facilmente obiettare che
queste siano attitudini o caratteristiche estremamente variabili da individuo
ad individuo, e che potrebbe rivelarsi essenziale una conoscenza assolutamente
approfondita dell’interlocutore per sfiorare una almeno approssimativa
intuizione dei segnali di alterazione o di deformazione della realtà nel suo
linguaggio.
Ciò che fa della menzogna un inganno è
il contesto sociale: la presenza dell’altro. “La menzogna trova la sua ragion
d’essere in un mondo di creature parziali, opache, incomunicabili e segrete
l’una per l’altra. La sua vera origine consiste nella rivalità competitiva
degli egoismi impegnati nella lotta per la vita, in altre parole
nell’incapacità delle persone a coesistere "eodem loco", "nello
stesso ambiente” afferma il noto filosofo V. Jankelevitch.
Sostenevano gli antichi Romani che
" Veritas de recto animo discendit et semper de mendacia triumphabit
", ossia
" La verità deriva da un animo
retto e sempre vincerà sulle
bugie."
Per quanto riguarda l'aspetto religioso
la menzogna è
un peccato e inutile, in quanto Gesù legge i nostri
cuori, conosce i nostri aspetti, anche quelli più reconditi , che , a
volte, noi non vogliamo ammettere; ma Lui conosce tutto e tutto viene scritto
nel nostro libro della Vita.
Pertanto chi si è macchiato del peccato
della menzogna deve ricorrere al Sacramento della Riconciliazione per avere un
cuore puro e libero dalle catene del male.
Nicoletta Nonna