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sabato 9 luglio 2011

AFORISMA DELLA DOMENICA DI NICOLETTA NONNA 10 LUGLIO 2011


FRONS, OCULI, VULTUS SAEPE MENTIUNTUR, ORATIO SAEPISSIME.”

(Cicerone)

LA FRONTE, GLI OCCHI, IL VOLTO MENTONO ASSAI SPESSO, LE PAROLE (IL DISCORSO) SPESSISSIMO.

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CHI VIVE IN DIO VIVE NELLA VERITA’

DON PINO

 L'ANTROPOLOGA
NICOLETTA NONNA

Marco Tullio Cicerone nacque nel 106 a.C da una famiglia agiata, appartenente all'ordine equestre. Abile oratore e acuto uomo politico, fu il primo ad accedere a cariche della magistratura, in quanto ritenuto “homo novus”, poiché, in presenza di gravissime tensioni politiche e sociali, la nobiltà individuò in lui un candidato capace di sottrarre ai “populares” una parte dell’elettorato, e fece pertanto confluire su di lui tutti i voti che era in grado di mobilitare.
Fu un celebre filosofo e scrittore e la sua vastissima produzione letteraria rimane di esempio ancora oggi.
L'aforisma ciceroniano presenta come nucleo la menzogna, un linguaggio, un “logos” fraudolento, una speculazione sempre prossima a sgretolarsi. Infatti molti sono persuasi che il mentitore sia solo superficiale e continuamente in tensione; la menzogna per sua natura esige di essere di essere  sostenuta, costruita e difesa per evitare che il reale la smentisca.
Riconoscere chi mente è reso più semplice da alcuni segnali somatici: l’alterazione della voce, il rossore, lo sguardo sfuggente, un sorriso impercettibile.
Potremmo facilmente obiettare che queste siano attitudini o caratteristiche estremamente variabili da individuo ad individuo, e che potrebbe rivelarsi essenziale una conoscenza assolutamente approfondita dell’interlocutore per sfiorare una almeno approssimativa intuizione dei segnali di alterazione o di deformazione della realtà nel suo linguaggio.
Ciò che fa della menzogna un inganno è il contesto sociale: la presenza dell’altro. “La menzogna trova la sua ragion d’essere in un mondo di creature parziali, opache, incomunicabili e segrete l’una per l’altra. La sua vera origine consiste nella rivalità competitiva degli egoismi impegnati nella lotta per la vita, in altre parole nell’incapacità delle persone a coesistere "eodem loco", "nello stesso ambiente” afferma il noto filosofo V. Jankelevitch.
Sostenevano gli antichi Romani che " Veritas de recto animo discendit et semper  de mendacia triumphabit ", ossia
" La verità deriva da un animo retto e sempre vincerà sulle
bugie."
Per quanto riguarda l'aspetto religioso la menzogna è
un peccato e inutile, in quanto Gesù legge i nostri
cuori, conosce i nostri aspetti, anche quelli più reconditi , che , a volte, noi non vogliamo ammettere; ma Lui conosce tutto e tutto viene scritto nel nostro libro della Vita.
Pertanto chi si è macchiato del peccato della menzogna deve ricorrere al Sacramento della Riconciliazione per avere un cuore puro e libero dalle catene del male.

Nicoletta Nonna