Nono
anniversario di Michele Pinnisi
PIAZZAARMERINA. In modo
sobrio e caloroso la diocesi armerina ha celebrato il nono anniversario della
consacrazione episcopale di mons. Michele Pennisi, undicesimo vescovo della
diocesi, della quale ricorre quest’anno il 194 di fondazione: tre luglio 1918.
Il mondo ecclesiali si è riunito ieri alla ore 11 nel seminario estivo di Montagna
Gebbia per una solenne concelebrazione. Presenti il clero della diocesi e le
realtà ecclesiali. Presenti il sindaco armerino Fausto Nigrelli, il commissario
di pubblica sicurezza Gabriele Presi, l’assessore alla solidarietà Lina Grillo
ed il presidente di Serra Club, Giovanni Marletta.
L’addetto stampa della curia Pino
Rabita per la circostanza scrive: “Mons. Pennisi in questi anni ha vestito un
ruolo di Pastore. È andato ovunque è stato chiamato, non risparmiandosi mai
(basta scorrere il diario del vescovo pubblicato nella Rivista della Chiesa
piazzese). Ha mostrato sensibilità e rispetto verso preti e laici, confidando
nella maturità delle persone e rispettando i tempi di maturazione di ciascuno,
convinto che a nulla vale imporre qualcosa se non vi è l’intima convinzione e
adesione. Uomo di studio, attento alla cultura, ha voluto che il giovane clero
si qualificasse conseguendo i gradi accademici nelle scienze teologiche.
Attento ai bisogni anche materiali dei presbiteri, ha mostrato grande
generosità nel venire incontro nelle situazioni di difficoltà economica. Lo
stesso si può dire anche per le opere di carattere sociale che egli ha
incoraggiato e promosso per sovvenire alle tante povertà del nostro territorio.
Per questi e tanti altri motivi che restano nella mente e nel cuore di chi ne
ha conoscenza, come comunità diocesana ringraziamo il Signore per il dono di questo
Pastore”.
L’augurio ufficiale per conto del clero
e della diocesi è stato fatto da don Osvaldo William Brugnone che ha detto: “A nome mio, di tutto
il clero e dell’intero popolo di Dio le auguro di ravvivare sempre il dono che
ha ricevuto mediante l’imposizione delle mani attraverso il ministero della
Chiesa: quello di insegnare con docilità, governare con amore e santificare con la vita.
Risuonino nel suo cuore le parole di Sant’Agostino: “Per voi sono vescovo, con voi sono cristiano“. Possa trovare
soprattutto nel suo clero e nei laici impegnati nelle varie realtà pastorali,
fraterna e filiale collaborazione per costruire insieme il Regno di Dio”.
Di spessore l’omelia di monsignor
Pennisi che tra l’altro ha affermato: “L’anniversario della mia consacrazione
episcopale ci offre l’occasione per rivolgere il nostro sguardo a Gesù Cristo
il pastore e vescovo delle anime” . Gesù Buon Pastore, che ha preso sulle sue spalle la pecorella
smarrita per riportarla a casa, è il prototipo di ogni ministero episcopale e
sacerdotale. Essere vescovo, essere sacerdote significa pensare, vedere cd
agire a partire da Cristo ed essere a servizio degli uomini, affinché essi
trovino il cibo che conduce alla vita eterna.
Gesù Cristo si serve dei suoi ministri ordinati (Vescovo, presbiteri, diaconi) perché tutto il popolo di Dio possa attuare la sua missione profetica, sacerdotale e regale. Attraverso la mediazione del Vescovo l’assemblea dei credenti, convocata dalla parola del Vangelo, entra in contatto con il Corpo eucaristico di Cristo ed incorporandosi a lui diventa il popolo di Dio. Il vescovo è chiamato ad essere il servo di Gesù Cristo, la cui missione è quella di radunare nell’unità i figli di Dio dispersi”
Gesù Cristo si serve dei suoi ministri ordinati (Vescovo, presbiteri, diaconi) perché tutto il popolo di Dio possa attuare la sua missione profetica, sacerdotale e regale. Attraverso la mediazione del Vescovo l’assemblea dei credenti, convocata dalla parola del Vangelo, entra in contatto con il Corpo eucaristico di Cristo ed incorporandosi a lui diventa il popolo di Dio. Il vescovo è chiamato ad essere il servo di Gesù Cristo, la cui missione è quella di radunare nell’unità i figli di Dio dispersi”
Don Pino Cara