chiude Artegiò
PIETRAPERZIA. Questa sera con una manifestazione in
Piazza alle ore 20 si chiude la prima tappa del progetto “Artegiò - Giovani
protagonisti di sé e del territorio”. Hanno aderito al progetto i comuni di
Pietraperzia, Leonforte, Piazza Armerina ed Enna, che ha fatto da comune
capofila. Il progetto è stato diramato dalla Ragione Siciliana, che ha fatto i
relativi bandi per accedere ai finanziamenti. Infatti la Regione concorre
per l’80 per cento e la rimanente somma viene integrata dai comuni che
realizzano il progetto. Ogni comune ha cercato di coinvolgere le associazioni
locali di portata giovanile. L’assessorato alle politiche giovanili ha
integrato nel progetto le seguenti associazioni: Comunità Frontiere,
Archeoclub, l’Avis, Comunità Giovanile della Chiesa Madre, Gruppo Giovanile
organizzato. Il sindaco Emma nella giunta ha impegnato la somma di mille e 600
euro; quindi il costo di tutto il progetto dovrebbe essere di circa 40 mila
euro. Ha coordinato le iniziative l’associazione Giosef (Giovani Senza
Frontiere) di Enna il cui leader è Giovanni Floresta.
L’elemento conducente del
progetto è la mobilità giovanile nell’ambito dell’unione europea; quindi il
progetto ha previsto dei percorsi immaginari di presenze multietniche e
multilingue. In modo particolare il copione ha previsto un progetto tipo in cui
i “diversi” sono gli immigrati e le difficoltà affrontate ds loro per
l’integrazione.
“Come espressione del
mondo giovanile - dichiara l’ingegner Francesca Calì - ho avuto la possibilità
di fare un percorso ed entrare in questo mondo “surreale”: in sei ambienti
diversi mi sono calato nella situazione di disaggio che vive l’immigrato
e quindi gli intereventi da fare affinché venga integrato nella realtà”.
“Il
progetto ha avuto – dichiara il sindaco Enzo Emma - una valenza
scientifica; infatti abbiamo avuto il supporto dell’Università Kore di Enna.
Sono centinaia quelli che hanno fatto questo “percorso sperimentale “ di
integrazione ed abbiamo dato ai nostri giovani le capacità di inserirsi
nella multi cultura. Si è sentita l’esigenza che la carta costituzionale
europea sia unificante per le 27 nazioni d’ Europa. Io mi auguro che il meraviglioso
“inno alla gioia” europeo diventi emblema dell’uomo europeo e possa aiutarlo a
vivere non come uno dei cittadini delle 27 nazioni, ma di una sola realtà.
Quindi che realmente tutti sentiamo di essere cittadini europei”.
Giuseppe Carà