Carissimi
confratelli, gentili autorità, fratelli e sorelle in
Cristo
Siamo qui per
dare il nostro ultimo saluto cristiano in questa terra a p. Giulio Scuvera che
assistito amorevolmente dai suoi cari e da don Emiliano e accompagnato dalle
preghiere di tanti confratelli e fedeli , a 66 anni è passato dall'esilio della
vita terrena alla patria eterna.
Siamo qui ad
adorare la volontà di Dio, che ha chiamato a sé il suo servo
buono e
fedele. La nostra adorazione vuole essere una partecipazione a quella adorazione
della volontà del Signore Dio che per primo ha vissuto p. Giulio Scuvera :
un’adorazione che egli ha testimoniato accogliendo la sofferenza con il sorriso
sul volto, espressione concreta della gioia del suo cuore per l’incontro con
Dio.
Siamo qui, a
ringraziare il Signore per il dono che Egli ha fatto alla nostra
Chiesa
diocesana ed in particolare alle comunità ecclesiali di Butera, Enna, Piazza
Armerina, Villarosa attraverso il ministero sacerdotale di p.
Giulio.
Oggi vogliamo
ripetere con San Girolamo:"È un grande dolore averlo perduto,
ma Ti
ringraziamo, o Dio, di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al
Signore non esce di casa" (San Girolamo, 85, 1).
Siamo certi,
come credenti, che – come dice s. Agostino "non si perdono mai
coloro che
amiamo, perché possiamo sempre amarli in Colui che non si può perdere" (S.
Agostino).
Don Giulio
Scuvera è nato a Butera il 9 maggio del 1945 e dopo il percorso educativo nel
Seminario di Piazza Armerina a 22 anni è stato ordinato presbitero da S.E. Mons.
Antonino Catarella il 16 novembre 1967. Ha svolto con dedizione ed entusiasmo
vari ministeri impegnandosi nel rinnovamento della Chiesa avviata dal Concilio
Vaticano II: è stato vicario cooperatore delle parrocchie S. Rocco di Butera, S.
Stefano di Piazza Armerina e della Chiesa Madre di Villarosa, Parroco della
parrocchie San Sebastiano in Enna, Parroco di questa chiesa Madre S. Tommaso
Apostolo dal 1 settembre 1984, Insegnante di Religione, Cappellano del lavoro,
Assistente dell’Azione Cattolica, Consulente del C.I.F., Assistente diocesano
per la Pastorale Giovanile, Delegato vescovile per la missione diocesana in
preparazione del Giubileo del 2000, Membro del Consiglio Presbiterale diocesano
e del Collegio del Consultori organismi dei quali è stato segretario, membro del
Consiglio Pastorale diocesano, membro della Commissione presbiterale regionale,
Vicario episcopale per il coordinamento degli organismi di partecipazione
ecclesiale e dell’apostolato dei laici, Canonico del Capitolo della Basilica
Cattedrale di Piazza Armerina.
In questi
ultimi tempi ha lottato con pudore e con fortezza contro la malattia e fino
all’ultimo, non ostante la fragilità della sua salute, si è interessato
dell’attività pastorale della sua parrocchia e della diocesi.
Sono stato a
visitarlo un mese fa per la festa del Corpus Domini e l’ho trovato sereno e
sorridente pur nella coscienza della gravità della sua malattia. L’ho sentito
per l’ultima volta domenica scorsa e con un filo di voce mi ha espresso la sua
fedeltà alla Chiesa e mi ha chiesto la benedizione.
Don Giulio
lascia un vuoto nel presbiterio diocesano, nella vita diocesana e nella comunità
ecclesiale di Butera.
Oggi vogliamo
pregare il Padrone della messe perché il vuoto lasciato da p. Giulio Scuvera
possa essere riempito dalla generosa risposta alla vocazione al sacerdozio da
parte di molti giovani .
Dinanzi alla
salma dell’amatissimo nostro fratello p. Giulio Scuvera siamo richiamati
all’estrema fragilità della vita terrena: una vita che viene spezzata e quasi
cancellata dalla morte.
La parola di
Dio che abbiamo ascoltato in questa festa di san Giacomo Apostolo ci aiuta a
capire il ministero di p. Giulio ed apre il nostro cuore alla speranza.
Attraverso la
sua vita di uomo fragile, che ha portato il tesoro del sacerdozio in un vaso di
creta , ha operato la potenza straordinaria della grazia di Dio. Attraverso le
vicende liete e tristi della sua esistenza ha affrontato varie tribolazioni e
sofferenze connesse col paradosso dell’apostolato, portando sempre nel suo corpo
la morte di Gesù nella certezza che la vita di Cristo Risorto si manifestasse
nella sua carne mortale. Egli è stato un testimone vivente del mistero pasquale
di Cristo.
Anche noi oggi
con san Paolo siamo" convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù" ,
risusciterà anche p. Giulio con Gesù e lo porrà accanto a lui nella
gloria.
P. Giulio che
ha fatto della sua vita un’offerta sacrificale gradita al Signore e un bel
combattimento al servizio della fede , con San Paolo può oggi ripetere:"ho
combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora
mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto mi
consegnerà in quel giorno non solo a me, ma a tutti coloro che hanno amato la
sua manifestazione"(II Tm 4,-7-8).
P. Giulio che
ha cercato di seguire in tutta la sua vita Gesù, che " non è venuto per essere
servito ma per servire e per dare la sua vita in riscatto per molti(Mt 20,28)
dopo aver bevuto per i 44 anni del suo sacerdozio al calice eucaristico ha
bevuto fino all’ultimo il calice della passione di Gesù Cristo. Egli lieto nella
sofferenza ha dato compimento a ciò che mancava nella sua carne dei patimenti di
Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa(Col.1,24).
Noi oggi in
questa celebrazione eucaristica nella quale si rende presente il mistero
pasquale di Gesù Cristo morto e risorto, crediamo che la potenza della
risurrezione di Gesù opera in p. Giulio, per cui siamo sicuri che nulla potrà
mai separarlo dall’amore di Dio manifestato in Gesù , che lo porrà accanto a sé
nella gloria e lo farà abitare eternamente nel suo Regno di luce e di
pace.
Nell'esercizio
del ministero sacerdotale come ministero di amore e soprattutto in questi ultimi
mesi di sofferenza morale e fisica, p. Giulio ha sperimentato che nulla l’ha
potuto separare dalla certezza dell’amore di Gesù Cristo e non ha mai
affievolito l'amore a Cristo e ai suoi fratelli.
Questa
celebrazione vuole costituire per ciascuno di noi un occasione per manifestare
la nostra riconoscenza a chi ci ha fatto del bene a servizio della diffusione
del Regno di Dio.
Ora che don
Giulio si è inoltrato da solo nella valle oscura della morte, consumato da un
male profondo che lo ha tormentato in questi ultimi anni e di cui non è riuscito
a liberarsi, noi che oggi piangiamo per la sua inaspettata dipartita
da questa
terra per raggiungere con Cristo e tutti i santi i suoi genitori e il suo amato
fratello Fabrizio, abbiamo la ferma speranza che egli accolto tra le braccia del
Padre celeste ricco di misericordia, e siamo sicuri per la fede nella comunione
dei santi che p. Giulio Scuvera partecipa alla nostra liturgia , anzi siamo noi
che partecipiamo alla liturgia celeste nella quale egli
Assieme a
tutto il presbiterio sono vicino con la preghiera e con l’affetto ai suoi
familiari ai quali desidero esprimere la mia personale gratitudine per
l’attenzione, la sensibilità, la premura, l’amore che hanno manifestato a p.
Giulio:al fratello dr. Carmelo e alle sorelle Graziella, Pina, Rita, Maria Pia,
Donatella.
Mi associo al
cordoglio illuminato dalla speranza cristiana dei confratelli, dei parenti e di
tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato ed amato e vi invito a unirvi
alla nostra preghiera perché il nostro carissimo confratello nel sacerdozio
partecipi in pienezza e per sempre in paradiso alla gioia degli angeli e dei
santi nel mistero ineffabile di amore della Comunione
Trinitaria.