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venerdì 29 luglio 2011

OMELIA DEL VESCOVO PENNISI PER IL FUNERALE DI DON GIULIO SCUVERA 25 luglio 2011

Carissimi confratelli, gentili autorità, fratelli e sorelle in Cristo

Siamo qui per dare il nostro ultimo saluto cristiano in questa terra a p. Giulio Scuvera che assistito amorevolmente dai suoi cari e da don Emiliano e accompagnato dalle preghiere di tanti confratelli e fedeli , a 66 anni è passato dall'esilio della vita terrena alla patria eterna.
Siamo qui ad adorare la volontà di Dio, che ha chiamato a sé il suo servo
buono e fedele. La nostra adorazione vuole essere una partecipazione a quella adorazione della volontà del Signore Dio che per primo ha vissuto p. Giulio Scuvera : un’adorazione che egli ha testimoniato accogliendo la sofferenza con il sorriso sul volto, espressione concreta della gioia del suo cuore per l’incontro con Dio.
Siamo qui, a ringraziare il Signore per il dono che Egli ha fatto alla nostra
Chiesa diocesana ed in particolare alle comunità ecclesiali di Butera, Enna, Piazza Armerina, Villarosa attraverso il ministero sacerdotale di p. Giulio.
Oggi vogliamo ripetere con San Girolamo:"È un grande dolore averlo perduto,
ma Ti ringraziamo, o Dio, di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa" (San Girolamo, 85, 1).
Siamo certi, come credenti, che – come dice s. Agostino "non si perdono mai
coloro che amiamo, perché possiamo sempre amarli in Colui che non si può perdere" (S. Agostino).
Don Giulio Scuvera è nato a Butera il 9 maggio del 1945 e dopo il percorso educativo nel Seminario di Piazza Armerina a 22 anni è stato ordinato presbitero da S.E. Mons. Antonino Catarella il 16 novembre 1967. Ha svolto con dedizione ed entusiasmo vari ministeri impegnandosi nel rinnovamento della Chiesa avviata dal Concilio Vaticano II: è stato vicario cooperatore delle parrocchie S. Rocco di Butera, S. Stefano di Piazza Armerina e della Chiesa Madre di Villarosa, Parroco della parrocchie San Sebastiano in Enna, Parroco di questa chiesa Madre S. Tommaso Apostolo dal 1 settembre 1984, Insegnante di Religione, Cappellano del lavoro, Assistente dell’Azione Cattolica, Consulente del C.I.F., Assistente diocesano per la Pastorale Giovanile, Delegato vescovile per la missione diocesana in preparazione del Giubileo del 2000, Membro del Consiglio Presbiterale diocesano e del Collegio del Consultori organismi dei quali è stato segretario, membro del Consiglio Pastorale diocesano, membro della Commissione presbiterale regionale, Vicario episcopale per il coordinamento degli organismi di partecipazione ecclesiale e dell’apostolato dei laici, Canonico del Capitolo della Basilica Cattedrale di Piazza Armerina.
In questi ultimi tempi ha lottato con pudore e con fortezza contro la malattia e fino all’ultimo, non ostante la fragilità della sua salute, si è interessato dell’attività pastorale della sua parrocchia e della diocesi.
Sono stato a visitarlo un mese fa per la festa del Corpus Domini e l’ho trovato sereno e sorridente pur nella coscienza della gravità della sua malattia. L’ho sentito per l’ultima volta domenica scorsa e con un filo di voce mi ha espresso la sua fedeltà alla Chiesa e mi ha chiesto la benedizione.
Don Giulio lascia un vuoto nel presbiterio diocesano, nella vita diocesana e nella comunità ecclesiale di Butera.
Oggi vogliamo pregare il Padrone della messe perché il vuoto lasciato da p. Giulio Scuvera possa essere riempito dalla generosa risposta alla vocazione al sacerdozio da parte di molti giovani .
Dinanzi alla salma dell’amatissimo nostro fratello p. Giulio Scuvera siamo richiamati all’estrema fragilità della vita terrena: una vita che viene spezzata e quasi cancellata dalla morte.
La parola di Dio che abbiamo ascoltato in questa festa di san Giacomo Apostolo ci aiuta a capire il ministero di p. Giulio ed apre il nostro cuore alla speranza.
Attraverso la sua vita di uomo fragile, che ha portato il tesoro del sacerdozio in un vaso di creta , ha operato la potenza straordinaria della grazia di Dio. Attraverso le vicende liete e tristi della sua esistenza ha affrontato varie tribolazioni e sofferenze connesse col paradosso dell’apostolato, portando sempre nel suo corpo la morte di Gesù nella certezza che la vita di Cristo Risorto si manifestasse nella sua carne mortale. Egli è stato un testimone vivente del mistero pasquale di Cristo.
Anche noi oggi con san Paolo siamo" convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù" , risusciterà anche p. Giulio con Gesù e lo porrà accanto a lui nella gloria.
P. Giulio che ha fatto della sua vita un’offerta sacrificale gradita al Signore e un bel combattimento al servizio della fede , con San Paolo può oggi ripetere:"ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto mi consegnerà in quel giorno non solo a me, ma a tutti coloro che hanno amato la sua manifestazione"(II Tm 4,-7-8).
P. Giulio che ha cercato di seguire in tutta la sua vita Gesù, che " non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita in riscatto per molti(Mt 20,28) dopo aver bevuto per i 44 anni del suo sacerdozio al calice eucaristico ha bevuto fino all’ultimo il calice della passione di Gesù Cristo. Egli lieto nella sofferenza ha dato compimento a ciò che mancava nella sua carne dei patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa(Col.1,24).
Noi oggi in questa celebrazione eucaristica nella quale si rende presente il mistero pasquale di Gesù Cristo morto e risorto, crediamo che la potenza della risurrezione di Gesù opera in p. Giulio, per cui siamo sicuri che nulla potrà mai separarlo dall’amore di Dio manifestato in Gesù , che lo porrà accanto a sé nella gloria e lo farà abitare eternamente nel suo Regno di luce e di pace.
Nell'esercizio del ministero sacerdotale come ministero di amore e soprattutto in questi ultimi mesi di sofferenza morale e fisica, p. Giulio ha sperimentato che nulla l’ha potuto separare dalla certezza dell’amore di Gesù Cristo e non ha mai affievolito l'amore a Cristo e ai suoi fratelli.
Questa celebrazione vuole costituire per ciascuno di noi un occasione per manifestare la nostra riconoscenza a chi ci ha fatto del bene a servizio della diffusione del Regno di Dio.
Ora che don Giulio si è inoltrato da solo nella valle oscura della morte, consumato da un male profondo che lo ha tormentato in questi ultimi anni e di cui non è riuscito a liberarsi, noi che oggi piangiamo per la sua inaspettata dipartita
da questa terra per raggiungere con Cristo e tutti i santi i suoi genitori e il suo amato fratello Fabrizio, abbiamo la ferma speranza che egli accolto tra le braccia del Padre celeste ricco di misericordia, e siamo sicuri per la fede nella comunione dei santi che p. Giulio Scuvera partecipa alla nostra liturgia , anzi siamo noi che partecipiamo alla liturgia celeste nella quale egli
Assieme a tutto il presbiterio sono vicino con la preghiera e con l’affetto ai suoi familiari ai quali desidero esprimere la mia personale gratitudine per l’attenzione, la sensibilità, la premura, l’amore che hanno manifestato a p. Giulio:al fratello dr. Carmelo e alle sorelle Graziella, Pina, Rita, Maria Pia, Donatella.
Mi associo al cordoglio illuminato dalla speranza cristiana dei confratelli, dei parenti e di tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato ed amato e vi invito a unirvi alla nostra preghiera perché il nostro carissimo confratello nel sacerdozio partecipi in pienezza e per sempre in paradiso alla gioia degli angeli e dei santi nel mistero ineffabile di amore della Comunione Trinitaria.