L'AFORISMA DELLA DOMENICA DI NICOLETTA NONNA 03 LUGLIO 2011
“INGRATUS EST QUI BENEFICIUM ACCEPISSE NEGAT, QUOD
ACCEPIT”
( Seneca )
INGRATO E' COLUI CHE AFFERMA DI NON AVER RICEVUTO
IL BENEFICIO CHE HA RICEVUTO
L’amore verso il prossimo trova matrice nella vita
innestata nel Risorto, speranza dell’uomo.
Don Pino
Lucio Anneo Seneca, "il giovane" (figlio
di Seneca "il vecchio" detto anche "il retore"), nacque a
Cordoba, una delle più importanti colonie romane .
Egli aspirava ad una vita di studi e meditazione, il suo interesse
principale era la filosofia, ma, su pressione del padre, si dedicò alla vita
politica e divenne il precettore di Nerone.
Il punto focale di tale aforisma é l'ingratitudine, uno dei sentimenti
meno nobili dell'animo umano, unitamente all'ipocrisia di negare
di aver goduto di un beneficio.
E' difficile comprendere come mai le persone
nutrano una tale ostilità nei confronti di chi ha fatto loro del bene, che
impieghino tutte le loro forze per danneggiarre, nuocere, diffamare.
Johann Wolfgang Goethe, nel suo libro “ Massime e riflessioni “ scrive
: “ L'ingratitudne è sempre una forma di debolezza. Non ho visto mai che uomini
eccellenti fossero grati “.
Infatti , ad un'attenta analisi antropologica,
si nota un comportamento assai particolare da parte degli esseri
umani.
Tutto fa da specchio. L'insicuro rinfaccia insicurezza; l'egoista
lamenta egoismo; l'avido accusa di venalità, proprio quell'avido a cui è stata
riservata la generosità più disinteressata.
E la cosa peggiore è quando ogni cosa viene fatta
alle spalle, di nascosto, subdolamente.
Incongruenze, debolezze, fragilità dell'animo umano che impediscono a
coloro che sono stati beneficati da altri di ammettetterlo e nutrire sentimenti
di riconoscenza e ringraziamento.
Tale principio può essere applicato anche alla fede.
Quanti cristiani si comportano con ingratitudine nei confronti del
Signore o di Maria Santissima? Vivono lontani dalla gioia e dalla luce di cui
Essi ci fanno dono e se ne ricordano in caso di necessità o, addirittura, li
incolpano delle loro pene e disgrazie.
Tale comportamento non significa “ essere di
Cristo” in tutto e per tutto, discepoli oranti ed offerenti del vero Uomo e
vero Dio che ha dato la Vita per ognuno di noi, significa vivere esclusivamente
per il proprio interesse.
Nicoletta Nonna