Anticipata la festa di San Giuseppe
a domenica prossima
PIETRAPERZIA. La festa di San Giuseppe viene anticipata a
domenica prossima giorno 17 marzo. La festa può essere spostata alla domenica
più vicina al 19 marzo quindi può essere prima o dopo. L’onore delle festa è
ricaduto sul parroco Giuseppe Rabita
Oggi comincia un triduo di preparazione
che sarà dettato da Don Osvaldo William Brugnone. Elemento di grande spessore
nella celebrazione della festa sarà “La Sagra ei Soldati di Erode”. I
personaggi della sagra saranno: Flavia Monachino nella parte della Madonna; Francesco
Santagati il bambino Gesù; Angelo Carità l’Angelo. I tre soldati di Erode che cercano Gesù Bambino per
ucciderlo saranno: Filippo D’Alessandro,
Filippo Bonfirraro e Roberto Falzone.
“La festa di
San Giuseppe è molto partecipata – dichiara il parroco Rabita - perché il santo
è il custode della Santa Famiglia ed il suo messaggio diventa attuale, in
quanto le nostre famiglie si trovano ad affrontare numerose difficoltà. Inoltre
abbiamo preferito di fare la festa di domenica con un anticipo di due giorni perché la domenica
alla sagra partecipa una marea di persona.
"La Sagra dei
saldati d’Erode" consiste
nella recitazione dell'episodio
evangelico che ricorda "La Fuga in Egitto"; in modo particolare
quando i soldati d’Erode vengono mandati in giro per cercare il Bambino.
La processione della Sagra prenderà il
via dalla parrocchia Santa Maria di Gesù ed arrivata in Piazza Madrice, trova ad attenderla i soldati
di Erode che danno il via alla rappresentazione scenica. I soldati saranno
abbigliati da cavalieri di Spagna portando: mantelli di seta, pantaloni
aderenti, cinturone nero, stivale di cuoio, cappello, guanti bianchi, e
sciabola simile a quella in dotazione all'arma dei carabinieri. La Sacra Famiglia impaurita per la presenza
dei soldati erodiani si ferma. Comincia
la declamazione dei versi dell'abate Salvatore Russo; le tre guardie spiegano
il motivo che li spinge ad uccidere gli innocenti d’Israele. Interviene
l'Angelo con la famosa affermazione "Deh, fermate la barbara
mano!". Così viene bloccata la loro
mano omicida e l'angelo dissuade i soldati dall'atrocità del loro proposito: se
essi uccidono quel Bambino, uccideranno il figlio di Dio. Presa coscienza
dell'atroce errore che avrebbero commesso, i tre ufficiali chiedono perdono e
si ritirano dalla scena, ritornando alle loro case. Così la Sacra Famiglia può
accedere sul palco dove c'è una gran tavola imbandita di cibi succulenti,
offerti dalla generosità dei fedeli. La manifestazione si conclude con la
recita d’alcuni versi da parte dell'Angelo e con la benedizione impartita a
modo di croce del Bambino Gesù e con l'appetitosa verifica della bontà dei
cibi, da parte dei tre attori che interpretano la Sacra Famiglia.
La tradizione dei soldati d’Erode è d’origine barrese e
risale alla seconda meta del 1700, quando l'abate barrese Giuseppe Nicolò
Baldassarre Russo pensò di verseggiare l'episodio evangelico de "La fuga
in Egitto". L'episodio in forma di
dialogo è stato liberamente interpretato nei contenuti dall'abate Russo.
La prima rappresentazione a Pietraperzia avvenne il 19
marzo del 1924 e fu interpretata da attori barresi. Questa recitazione fu
organizzata dai falegnami soci della società operaia "Regina
Margherita". La giornata di San Giuseppe si chiude con la processione che percorre le
seguenti vie: San Giuseppe, Sant’Orsona, Umberto, La Masa, Corso Vittorio
Emanuele , Stefano Di Blasi, Oberdan, Dogali,
Cascino, Orsola, CDella Pace, Di Blasi, Vittorio Emanule e Barone Tortorici.
Giuseppe Carà