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martedì 26 marzo 2013

PROTESTA DEL SINDACO ENZO EMMA PER I DISSERVIZI DELLE ACQUE TORBIDE


      Protesta del sindaco per i disservizi dell’acqua


 LE VASCHE
PIETRAPERZIA. “L’acqua – comunica il sindaco Enzo Emma – è consentita per uso umano; l’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale” ci ha comunicato l’esito dell’ultimo dell’esame che ne consente la potabilizzazione”.
       Intanto il sindaco diffida le ditte ed avvisa il prefetto per il grave incomodo che ha subito la popolazione pietrina.
       Nel documento Emma scrive: “Nonostante sia stata emessa ordinanza sindacale n. 4 dcl 18/02/2013 per la pulizia straordinaria dei serbatoi di accumulo idrico e relativa rete di distribuzione;  in data 19/03/2013 il fenomeno si è riproposto nuovamente;
 in data 19/03/2013 il fenomeno si è riproposto nuovamente tant’è
si e reso necessario emettere nuova ordinanza sindacale N. 9 dcl 19/03/2013 di divieto all’utilizzo dell’acqua per uso potabile.
Tenuto copto che la torbidità dell’acqua si è manifestata per diversa tempo senza che si ponesse rimedio, spiace constatare che nel caso in questione c’è stata una grave disattenzione e vigilanza nella gestione di competenza che ha comportato disagi di non poco conto per intera collettività. Per quanto sopra si “diffidano” “i gestori”ad un più attento controllo ed ad una scrupolosa vigilanza nell’erogazione del servizio idrico per evitare che in futuro debbano a ripersi nuovamente casi analoghi con grave pregiudizio per la saluti pubblica”.
       La protesta del sindaco è stata inviata al consorzio “Ato di Enna;  ad AcquaEnna ;  a Siciliacque,  ed a sua eccellenza il prefetto di Enna, Clara Minerva.
       I consiglieri dell’opposizione guidati da Franco Di Calogero (Enza Di Gloria, Salvatore Tomasella, Giovanni Pititto, Antonino Di Gregorio) sul problema della potabilità dell’acqua hanno presentato una interpellanza nella prima decade di marzo;  e poi hanno fatto un volantinano dove chiedono le dimissione del sindaco per il grave proclama e per i tardi interventi nella soluzione.
       Franco di Calogero sul fatto è lapidario: “Il problema andava risolto prima e vi sono notevoli ritardi. In questi casi si chiede solerzia e tempestività.
Giuseppe Carà