Continua la polemica per gli
extracomunitari
IL PREFETTO DI ENNA FERNA NDO GUIDA
PIETRAPERZIA. Ha suscitato un vespaio di polemiche
la possibilità di dare ospitalità a Pietraperzia ad extracomunitari rifugiati
politici.
Si è
costituito un comitato spontaneo che sta raccogliendo firme da consegnare al sindaco
Enzo Emma nel prossimo consiglio
comunale il giorno uno aprile alle ore
19 che ha questo problema all’ordine del giorno.
Nel
documento di petizione si legge: “I
sottoscritti cittadini di Pietraperzia avendo avuto notizia del possibile
arrivo di gruppi di immigrati da ospitare presso strutture comunali,
rappresentano l’inopportunità di tale scelta in quanto la nostra comunità è già
gravata da notevoli problemi economici e sociali, tali da non consentire una adeguata
accoglienza ai bisogni di queste popolazioni. Pertanto invitano la S.V. ad
ascoltare le ragioni della nostra
comunità ed a provvedere altre forme di aiuto”.
Una
riflessione di qualità viene dall’avvocato Salvatore Bevilacqua che afferma: “Oggi
ho trascorso una brutta giornata determinata dal razzismo presente a
Pietraperzia. Ho infatti scoperto di vivere in un paese che non conosco più,
che non sento più mio e del quale mi vergogno e nel quale mi sento perciò
estraneo; francamente stavo pensando sul serio di andarmene. Poi ho letto il
testo di questi razzisti ed allora mi sono accorto che in realtà non vale la
pena neanche di arrabbiarsi, dato che non si tratta di una cosa seria”.
Il
sindaco Enzo Emma informa: “In atto non ci sono scelte ufficiali e definite. Si
tratta di un problema che deve essere maturato da tutta la comunità e quindi
vedere le implicanze. Per il prossimo consiglio comunale ho invitato il
prefetto Fernando Guida ed il vescovo Rosario Gisana affinché la riflessione
abbia una giusta dimensione filantropica ed antropologica che non venga a
turbare la nostra comunità e la nostra economia; quindi faremo una riflessione
corale in cui prevalga il bene dei nostri concittadini. Gli allarmismi mi
sembrano inopportuni ed il tutto avrà un approfondimento che coinvolga le
istituzioni e la nostra comunità”.
Giuseppe Carà