Incursioni ladresche a
scuola
PIETRAPERZIA. Incursione ladresche all’istituto
comprensivo “Vincenzo Guarnaccia”. Sono stati prese di mira i due plessi
scolastici “Guglielmo Marconi” ed il plesso “Pietro Toselli”, in atto chiuso ma
ospite della sede centrale della scuola. Ad agire la stessa banda di ladri che
hanno dimostrato scarsa capita di scasso; infatti volevano svuotare le macchinette
del caffè e delle bibite, ma sono rimasti in asso perché non sono riusciti ad
aprire le serrature dei due apparecchi.
Con il
sistema del “piede di porco” sono riusciti a fare gli scassi dei due edifici e
sono andati direttamente alle macchinette per prendere il ricavato della
settimana.
Al plesso
Marconi dopo lo scasso della porta esterna sono andati direttamente nell’aula
delle macchinette, ma sono rimasti in asso perché hanno trovato una porta
blindata e dopo gli opportuni tentativi se
ne sono andati con tanto di naso lungo. Nel plesso Pietro Toselli trasferito i malviventi
hanno usato lo stesso sistema: hanno forzato la porta di ingresso e si sono diretti
al primo piano che ospita le classi di scuola primaria; forzato l’armadio dei
bidelli, hanno portato via cacciaviti e altro materiale di scasso per forzare
porte e macchinette, ma anche questa volta hanno fatto cilecca. Sono poi ridiscesi
al piano terra del Guarnaccia ed hanno forzato la porta dell’ufficio del
dirigente scolastico Antonio Amoroso; la stessa cosa hanno fatto alla porta
dell’ufficio del vicario Salvatore
Mastrosimone. Si sono diretti verso la cassaforte ed hanno cercato di
aprirla. I loro tentativi sono stati vani ed inutili. Questa razzia piratesca è
fallita perché l’assessore ai lavori pubblici Maria Giusy Rindone ed il capo
dell’ufficio tecnico Salvatore Patti hanno usato sistemi di sicurezza più
adeguati.
“Per i
plessi scolastici – dichiara il sindaco Enzo Emma – abbiamo previsto sistemi di
controlli avanzati con allarmi e video sorveglianze”.
Intanto
il dirigente Arcangelo Amoroso ha presentato denunzia ai carabinieri della
locale stazione comandata dal luogotenente Nicola Lomoro.
Giuseppe Carà