Pellegrinaggio
ecumenico in Grecia
Momento Ecumenico
Don Pino
Teatro Di Epidauro
APOLLO
PIETRAPERZIA. Sono 15 i sacerdoti che
hanno partecipato al pellegrinaggio in Grecia indetto dalla Ekumenia Viaggi,
che porta avanti la comunione di tutte le confessione religiose cristiane. Il pellegrinaggio
è stato organizzato per tutti i preti di Sicilia ed i partecipanti sono 150. I
partecipanti della diocesi piazzese sono: Grazio Alabiso, Ettore Bartolotta,
Alessandro Calì, Giuseppe Carà, Gianfranco Greco, Giuseppe Paci, Giuseppe
Petralia, Giovanni Tandurella, Antonino Tambè. Quelli della diocesi nissena
sono: Giuseppe D’Anna, Gaetano Canalella,
Salvatore Tumminelli, Calogero Di Vincenzo, Domenico Lipani Salvatore Calogero Mantione.
La corposo delegazione siciliana è stata presieduta dall’arcivescovo di Catania
Salvatore Gristina.
Gli
incontri ecumenici si sono svolti ad Atene. Il primo incontro è stato con
l’arcivescovo latino di Atene Nikolaos Foscolos con cui si è parlata della
situazione dei cattolici in Grecia e delle tante difficoltà, dovuti al fatto
che la religione ortodossa è religione di Stato. Poi si è avuto una
concelebrazione con l’esarca apostolico per i fedeli di rito greco Demetrio
Salachas. Infine un incontro con il presidente della conferenza episcopale
Francesco Papamanolis, vescovo di Syros.
Circa
l’ecumenismo con gli ortodossi greci che sono la maggioranza si è constatato
che ci sono notevoli difficoltà di dialogo a causa di preconcetti
fondamentalistici.
Il viaggio ha avuto una dimensione culturale
di spessore; punto forte è stata l’Acropoli di Atene, i tanti musei e tra
questi quello bizantino dove si possono ammirare migliaia di icone di ottima
fattura e straordinaria bellezza. Il giro ha previsto i centri di Micene,
Delfi, Epidauro con il teatro greco più importante del mondo, Corinto per i
prestigiosi scavi archeologici e il famoso canale di Corinto, capolavoro di
ingegneria mondiale, scavato a mano. Il Canale
di Corinto è un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto
con il mar Egeo,
tagliando in due l'istmo di Corinto. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di
6345 m, è largo circa 25,6 metri e profondo fino a 52 metri, limitando così il
passaggio a navi di stazza medio-piccole (circa 10.000 t). La sua utilità è
soprattutto quella di risparmiare più di 400 km
sulla rotta
tra il Mar Ionio
e l'Egeo evitando il periplo del Peloponneso.
La sua più grossa limitazione è la dimensione che non consente il transito alle
moderne navi
transoceaniche. In compenso è molto usato dalla navigazione di diporto con un
transito annuo stimato di 11.000 imbarcazioni.
L'inizio dei lavori in epoca moderna è degli anni 1870, dopo il successo della
realizzazione del Canale di Suez. Il lavoro fu affidato ad una
compagnia francese ma, per difficoltà economiche, questa dovette sospendere i
lavori quando solo le due estremità del canale erano state scavate. Infine, nel
1881, il progetto fu
affidato agli architetti ungheresi István Türr
e Béla Gerster, che già
avevano preso parte agli studi iniziali per il Canale di Panama.
Una compagnia greca guidata da Andreas Syngros
(il principale contraente era Antonis Matsas) si incaricò dell'esecuzione dei
lavori e li portò a termine nel 1893
Don Pino Carà