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giovedì 19 gennaio 2012

IN GRECIA PELLEGRINAGGIO ECUMENICO DEI PRETI DI SICILIA


Pellegrinaggio ecumenico in Grecia


Momento Ecumenico


 Don Pino
  

Teatro Di Epidauro



APOLLO 

PIETRAPERZIA. Sono 15 i sacerdoti che hanno partecipato al pellegrinaggio in Grecia indetto dalla Ekumenia Viaggi, che porta avanti la comunione di tutte le confessione religiose cristiane. Il pellegrinaggio è stato organizzato per tutti i preti di Sicilia ed i partecipanti sono 150. I partecipanti della diocesi piazzese sono: Grazio Alabiso, Ettore Bartolotta, Alessandro Calì, Giuseppe Carà,   Gianfranco Greco, Giuseppe Paci, Giuseppe Petralia, Giovanni Tandurella, Antonino Tambè. Quelli della diocesi nissena sono: Giuseppe D’Anna, Gaetano Canalella,  Salvatore Tumminelli, Calogero Di Vincenzo,  Domenico Lipani Salvatore Calogero Mantione. La corposo delegazione siciliana è stata presieduta dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina.

       Gli incontri ecumenici si sono svolti ad Atene. Il primo incontro è stato con l’arcivescovo latino di Atene Nikolaos Foscolos con cui si è parlata della situazione dei cattolici in Grecia e delle tante difficoltà, dovuti al fatto che la religione ortodossa è religione di Stato. Poi si è avuto una concelebrazione con l’esarca apostolico per i fedeli di rito greco Demetrio Salachas. Infine un incontro con il presidente della conferenza episcopale Francesco Papamanolis, vescovo di Syros.

       Circa l’ecumenismo con gli ortodossi greci che sono la maggioranza si è constatato che ci sono notevoli difficoltà di dialogo a causa di preconcetti fondamentalistici.

        Il viaggio ha avuto una dimensione culturale di spessore; punto forte è stata l’Acropoli di Atene, i tanti musei e tra questi quello bizantino dove si possono ammirare migliaia di icone di ottima fattura e straordinaria bellezza. Il giro ha previsto i centri di Micene, Delfi, Epidauro con il teatro greco più importante del mondo, Corinto per i prestigiosi scavi archeologici e il famoso canale di Corinto, capolavoro di ingegneria mondiale, scavato a mano. Il Canale di Corinto è un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l'istmo di Corinto. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6345 m, è largo circa 25,6 metri e profondo fino a 52 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccole (circa 10.000 t). La sua utilità è soprattutto quella di risparmiare più di 400 km sulla rotta tra il Mar Ionio e l'Egeo evitando il periplo del Peloponneso. La sua più grossa limitazione è la dimensione che non consente il transito alle moderne navi transoceaniche. In compenso è molto usato dalla navigazione di diporto con un transito annuo stimato di 11.000 imbarcazioni. L'inizio dei lavori in epoca moderna è degli anni 1870, dopo il successo della realizzazione del Canale di Suez. Il lavoro fu affidato ad una compagnia francese ma, per difficoltà economiche, questa dovette sospendere i lavori quando solo le due estremità del canale erano state scavate. Infine, nel 1881, il progetto fu affidato agli architetti ungheresi István Türr e Béla Gerster, che già avevano preso parte agli studi iniziali per il Canale di Panama. Una compagnia greca guidata da Andreas Syngros (il principale contraente era Antonis Matsas) si incaricò dell'esecuzione dei lavori e li portò a termine nel 1893

Don Pino Carà