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venerdì 13 gennaio 2012

NOVENE - RITORNANO LE TRADIZIONI DEGLI ANTICHI

venerdì 30 dicembre 2011

Natale con le tradizioni degli antichi
DOTTORESSA ALESSIA FALZONE

 La NOVENA DELLE PROFEZIE DI ENZO SPAMPINATO

PIETRAPERZIA. “E’ stato un Natale diverso;  – afferma la presidente della Pro Loco Alessia Falzone – infatti abbiamo fatto rivivere le tradizione degli antichi con le Novene e li Dammusa. La Pro Loco ha voluto valorizzare gli artisti locali dando loro la possibilità di esprimere il loro talento e le loro abilità nel contesto della tradizione. Abbiamo valorizzato: 1) Le Antiche Novene con la storia della salvezza, dalle profezie alla natività; hanno interpretato figurativamente le diverse tappe della novena:

Enzo Spampinato, le Profezie; Lucia Zarba, l’Annunciazione;

Nicolò Speciale, il sogno di Giuseppe; Salvatore Barino, la Visitazione; Katia Tummino con il Magnificat e Giuseppe e Maria in cerca di ospitalità; i ragazzi del gruppo Happy Hope dell’Oratorio Salesiano, il viaggio a Betlemme.

“2) I Dammusa altro elemento qualificato della rivisitazione del Natale: gli artisti sono stati invitati a esporre opere, idee, lavori artigianali di ogni tipo, mentre le associazioni hanno esposto la loro storia sotto forma di documenti, progetti e oggetti. Li Dammusa sono stati intitolati a quartieri storici di Pietraperzia e sono stati distribuiti sempre lungo l’asse storico protagonista della nostra manifestazione: a) Lu Chjostru ha ospitato i presepi: quello di statue della parrocchia Santa Maria; quello di carta della casa di accoglienza di Corso Italia; quello nel televisore del pietrino  Vincenzo Inserra; le opere pittoriche di Silvestro Viola.

b) Lu Teatru è stato la sede della mostra permanente di armi medioevali, del portale gotico-catalano, portato a Pietraperzia dall’opera dell’Archeoclub e della mostra sponsorizzata sempre dall’Archeoclub e realizzata da Filippo Arena. 3) Lu Dammuso di la Chjazza è stato arricchito da ben quattro esposizioni diverse: la mostra di abiti antichi e quella di immagini sacre dell’AIRC, l’oggettistica artigianale di Federica Alba e i pupi di lana di Elena Mauceri.

4) Lu Dammusu di la Sirbja è stato un piacevole alternarsi di mostre di vario tipo: a) Quattro artisti ennesi: uno scolpiva il sapone, l’altra lavorava la lana e due producevano bijouteria in metallo; b) gli artisti locali come Giuseppe Raia con le sue splendide opere, insieme al plastico sponsorizzato dall’Associazione Castello.

5)  Lu Dammusu di Lu Castiddu con la famiglia Alù, padre e figlio Filippo e Marco, che hanno esposto oggettistica della più disparata varietà, quindi dalle bellissime amache in corda, a opere in filo di rame. 6) Lu Dammusu di la Santa Cruci con l’esposizione di ricami delle suore salesiane, opera in particolare di suor Enza e l’oggettistica di Veronica Miccichè e Giovanna Modesto.

7) Li Dammusu di li Manniri col presepe dell’Istituto Comprensivo Vincenzo Guarnaccia. 8) Lu Dammusu di la

La Costa con le ceramiche della Comunità Frontiera. 9) Lu Dammusu di li Serri con le riviste dell’Accademia Cauloniana. 10° ed ltimo Dammusu quello della Manciatedda in fondo a Piazza Vittorio Emanuele dove si sono svolte le degustazioni di prodotti tipici locali,  altro momento di rivalutazione della tradizione pietrina.

“La Pro Loco - conclude la presidenti Alessia - si è occupata di organizzarle, di fornire il materiale e il supporto tecnico, mentre la realizzazione pratica è stata curata di volta in volta dalla singole associazioni: l’Ancescao per la pasta cunzata di giorno 17 dicembre e quella di dolci tipici che si terrà il 6 gennaio;

le Suore Salesiane per le Crispelle di riso del 20 dicembre;

la Confraternita dell’Addolorata e la Comunità Frontiera per il Pani cunzatu del 21 dicembre; la Confraternita Maria SS del Soccorso pi li Ciciri del 22 dicembre; quest’ultima ha inoltre come ogni hanno organizzato la festa di Santa Lucia colla Sagra della Cuccia che, grazie all’opera di coordinamento della Pro Loco e alla Collaborazione dell’Archeoclub è stata aperta al mattino alle scuole in modo da permettere ai bambini non solo di assaggiare il   prodotto tipico della tradizione locale ma anche di vedere il procedimento di preparazione e di visitare la chiesa dello Spirito Santo.

 Giuseppe Carà