Visualizzazioni totali

venerdì 13 gennaio 2012

PIETRAPERZIA RICONOSCIUTA A VOCAZIONE TURISTICA giovedì 22 dicembre 2011




Pietraperzia paese con vocazione turistica



Il Primo  Cittadino
 ENZO EMMA

L'Ingegnare
 Francesca Calì
 consigliere di Maggioranza


PIETRAPERZIA. Pietraperzia località a vocazione turistica. Con Decreto dell'Assessorato per il Turismo Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Pietraperzia è stata dichiarata località a vocazione turistica, a seguito del riconoscimento dei requisiti previsti dal decreto assessoriale16 febbraio 2011.
 “A seguito di una corposa relazione – dichiara il Sindaco Vincenzo Emma - che individuava non solo le emergenze archeologiche, architettoniche, paesaggistiche e naturalistiche, ma anche quelle culturali, religiose e di tradizione locale, è stato possibile riconoscere la vocazione turistica del nostro paese. Infatti le grandi potenzialità sono senz'altro rappresentate dalle tre zone archeologiche di Tornambè – Krastos, Rocche e Runzi in cui è possibile ammirare, rispettivamente, un villaggio di capanne preistoriche e avamposti militari, tombe del Neolitico e una “mansio” (Stazione di passaggio) romana. Negli stessi luoghi è possibile ammirare paesaggi di grande impatto emotivo uniti a particolarità di tipo botanico e geologico che vanno salvaguardate e valorizzate per essere trasmesse alle nuove generazioni. Vi sono anche importanti esemplari di turismo industriale con le carcere di Marano (antiche fornaci per la lavorazione del gesso), la miniera di Musalà (con ingressi e cunicoli sotterranei ancora intatti) e le ciminiere di Monte Cane, impressionanti torri in mattoncini utilizzate per la lavorazione dello zolfo. E vanno citati anche luoghi misteriosi come quello della piramide di Cerumbelle ricca di fascino e di ipotesi di numerosi diligenti. Nel centro abitato si evidenzia, con la sua imponenza, il Castello Barresio con alcune strutture ancora in buone condizioni attorno a cui si sciolgono storie e leggende e attorno cui si è sviluppato il tessuto urbano, originariamente con i quartieri Manniri e Terruccia, in particolare nel quartiere Manniri è ancora oggi visibile suggestivo spazio panoramico naturale che corona l'abitato anticamente utilizzato quale ricovero notturno per le greggi difeso dallo strapiombo delle rupi a nord e da muraglioni. Nel tessuto urbano, di cui la porzione più recente si sviluppa ordinatamente con strade pressoché lineari e traverse ortogonali, ha incastonate numerose chiese e conventi: la Chiesa Madre che custodisce il sarcofago della principessa Dorotea Barresi e numerose opere d'arte (anche di F. Paladini) con la cripta; la Chiesa Madonna del Rosario, unica chiesa della diocesi a croce greca, con stucchi policromi e una cupola decorata degna di nota con il convento dei domenicani (oggi sede di uffici comunali); la Chiesa Santa Maria di Gesù con l'annesso Convento dei frati Francescani; la Chiesa San Nicolò, il santuario Madonna della Cava, la Chiesa Sant'Orsola, la Chiesa San Rocco, interessata da recenti interventi di ristrutturazione; la Chiesa San Francesco e quella S.Lucia nel quartiere Terruccia; la Chiesa San Giuseppe; la Chiesa Madonna del Carmine a cui i pietrini sono legati per la tradizione di “lu Signuri di li fasci” del Venerdì Santo, in cui il Crocifisso (alto più di 9 metri) viene trasportato a dai fedeli e viene sorretto da candide fasce di lino lunghe 32 metri che si tramandano di generazione in generazione, in processione vi sono anche l'urna del Cristo Morto e l'Addolorata, il tutto si svolge in un clima di silenzio e rispetto per la Morte di Cristo, interrotto solo dalle tradizionali lamentazioni funebri che prendono il nome di <>intonati dalla storica Confraternita Maria SS. Del Soccorso. Un clima surreale e magico che invita all'introspezione e prepara alla Pasqua. Numerose sono le altre tradizioni locali, come ad esempio la Sagra della Cuccìa e le novene Natalizie, altari decorati con palme e rami di pino, arance, mandarini, e collane di fichi secchi e lupini, al cui interno è venerata un'immagine della Natività.
L'ing. Francesca Calì consigliere comunale dichiara: “Raccogliere tutte le informazioni e le foto per la stesura della relazione è stata una bella esperienza che abbiamo condotto assieme ad un gruppo di lavoro di appassionati di storia locale, ed è stato un lavoro interessante ed avvincente, che ha portato alla stesura di un lavoro corposo e allo stesso tempo utile per una rapida consultazione delle particolarità locali”.
Il sindaco Emma dichiara: “La vocazione turistica rappresenta una potenzialità che Pietraperzia ha sempre avuto per la sua particolare collocazione territoriale, al centro della Sicilia, a pochi chilometri dalle principali arterie di collegamento viario siciliane, e per la dotazione di peculiarità artistiche, architettoniche, naturalistiche, paesaggistiche e di tradizione locale, accoppiata ad una popolazione particolarmente accogliente e disponibile a mostrare le bellezze della propria città, nonché alla posizione all'interno della riserva orientata Valle dell'Imera. Tutto ciò unito ai programmi e alle iniziative culturali che questa amministrazione ha portato avanti e intende continuare a farlo anche con l'aiuto delle associazioni locali, trasforma questa potenzialità in realtà attuale e in incremento di economia locale. È necessario intensificare la filosofia di albergo diffuso che comincia a prendere piede anche nella nostra realtà, con la ristrutturazione di immobili in stato di abbandono e la trasformazione in  strutture.
Don Pino Carà