L'Ingegnare
Francesca Calì
consigliere di Maggioranza
PIETRAPERZIA. Pietraperzia località a
vocazione turistica. Con Decreto dell'Assessorato per il
Turismo Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, Pietraperzia è stata
dichiarata località a vocazione turistica, a seguito del riconoscimento dei
requisiti previsti dal decreto assessoriale16 febbraio 2011.
“A
seguito di una corposa relazione – dichiara il Sindaco Vincenzo Emma - che
individuava non solo le emergenze archeologiche, architettoniche,
paesaggistiche e naturalistiche, ma anche quelle culturali, religiose e di
tradizione locale, è stato possibile riconoscere la vocazione turistica del
nostro paese. Infatti le grandi potenzialità sono senz'altro rappresentate
dalle tre zone archeologiche di Tornambè – Krastos, Rocche e Runzi in cui è
possibile ammirare, rispettivamente, un villaggio di capanne preistoriche e
avamposti militari, tombe del Neolitico e una “mansio” (Stazione di passaggio) romana.
Negli stessi luoghi è possibile ammirare paesaggi di grande impatto emotivo
uniti a particolarità di tipo botanico e geologico che vanno salvaguardate e
valorizzate per essere trasmesse alle nuove generazioni. Vi sono anche
importanti esemplari di turismo industriale con le carcere di Marano (antiche
fornaci per la lavorazione del gesso), la miniera di Musalà (con ingressi e
cunicoli sotterranei ancora intatti) e le ciminiere di Monte Cane,
impressionanti torri in mattoncini utilizzate per la lavorazione dello zolfo. E
vanno citati anche luoghi misteriosi come quello della piramide di Cerumbelle
ricca di fascino e di ipotesi di numerosi diligenti. Nel centro abitato si
evidenzia, con la sua imponenza, il Castello Barresio con alcune strutture
ancora in buone condizioni attorno a cui si sciolgono storie e leggende e
attorno cui si è sviluppato il tessuto urbano, originariamente con i quartieri
Manniri e Terruccia, in particolare nel quartiere Manniri è ancora oggi
visibile suggestivo spazio panoramico naturale che corona l'abitato anticamente
utilizzato quale ricovero notturno per le greggi difeso dallo strapiombo delle
rupi a nord e da muraglioni. Nel tessuto urbano, di cui la porzione più recente
si sviluppa ordinatamente con strade pressoché lineari e traverse ortogonali,
ha incastonate numerose chiese e conventi: la Chiesa Madre che custodisce il
sarcofago della principessa Dorotea Barresi e numerose opere d'arte (anche di
F. Paladini) con la cripta; la Chiesa Madonna del Rosario, unica chiesa della
diocesi a croce greca, con stucchi policromi e una cupola decorata degna di
nota con il convento dei domenicani (oggi sede di uffici comunali); la Chiesa
Santa Maria di Gesù con l'annesso Convento dei frati Francescani; la Chiesa San
Nicolò, il santuario Madonna della Cava, la Chiesa Sant'Orsola, la Chiesa San
Rocco, interessata da recenti interventi di ristrutturazione; la Chiesa San
Francesco e quella S.Lucia nel quartiere Terruccia; la Chiesa San Giuseppe; la
Chiesa Madonna del Carmine a cui i pietrini sono legati per la tradizione di
“lu Signuri di li fasci” del Venerdì Santo, in cui il Crocifisso (alto più di 9
metri) viene trasportato a dai fedeli e viene sorretto da candide fasce di lino
lunghe 32 metri che si tramandano di generazione in generazione, in processione
vi sono anche l'urna del Cristo Morto e l'Addolorata, il tutto si svolge in un
clima di silenzio e rispetto per la Morte di Cristo, interrotto solo dalle
tradizionali lamentazioni funebri che prendono il nome di
<>intonati dalla storica Confraternita Maria SS. Del
Soccorso. Un clima surreale e magico che invita all'introspezione e prepara
alla Pasqua. Numerose sono le altre tradizioni locali, come ad esempio la Sagra
della Cuccìa e le novene Natalizie, altari decorati con palme e rami di pino,
arance, mandarini, e collane di fichi secchi e lupini, al cui interno è
venerata un'immagine della Natività.
L'ing.
Francesca Calì consigliere comunale dichiara: “Raccogliere tutte le
informazioni e le foto per la stesura della relazione è stata una bella
esperienza che abbiamo condotto assieme ad un gruppo di lavoro di appassionati
di storia locale, ed è stato un lavoro interessante ed avvincente, che ha
portato alla stesura di un lavoro corposo e allo stesso tempo utile per una
rapida consultazione delle particolarità locali”.
Il sindaco Emma dichiara: “La vocazione
turistica rappresenta una potenzialità che Pietraperzia ha sempre avuto per la
sua particolare collocazione territoriale, al centro della Sicilia, a pochi
chilometri dalle principali arterie di collegamento viario siciliane, e per la
dotazione di peculiarità artistiche, architettoniche, naturalistiche,
paesaggistiche e di tradizione locale, accoppiata ad una popolazione
particolarmente accogliente e disponibile a mostrare le bellezze della propria
città, nonché alla posizione all'interno della riserva orientata Valle
dell'Imera. Tutto ciò unito ai programmi e alle iniziative culturali che questa
amministrazione ha portato avanti e intende continuare a farlo anche con
l'aiuto delle associazioni locali, trasforma questa potenzialità in realtà
attuale e in incremento di economia locale. È necessario intensificare la
filosofia di albergo diffuso che comincia a prendere piede anche nella nostra
realtà, con la ristrutturazione di immobili in stato di abbandono e la
trasformazione in strutture.
Don Pino Carà