La destra di
Musumeci allarga i quadri dirigenti
LILLO CIULLA, SANTO MIRABELLA, GIUSEPPE AMARU'
PIETRAPERZIA. Rilancio de “La Destra”
che fa capo a Nello Musumeci e Francesco Storace. Il segretario del partito
Santo Mirabella a chiusura del tesseramento che ha visto un aumento di nuovi
iscritti e che ora si avvicina a toccare i 200 tesserati, in una riunione di
direttivo ha nominato due vice segretari: Lillo Ciulla, affermato impresario
edile di 52 anni ed il perito informatico Giuseppe Amarù di 29 anni. Segretario del movimento giovanile è stata
eletta Rosalba Ciulla che vanta candidature regionali, provinciali e comunali. Il
movimento femminile ancora in divenire con ottime prospettive ha nominato
coordinatrice cittadina insegnante Letizia D’Urso, che già ha aperto le iscrizioni.
Inoltre il direttivo è stato allargato a Filippo Arena, Rino Insalaco e
Fabrizio La Rosa.
Segretario
del partito è il professore Santo Mirabella titolare di musica corale al
magistrale di Caltanissetta e che fu nominato nel 2005 ad interim dal parlamentare
Nello Musumeci e poi fu confermato dagli iscritto. Con la sua nomina vi è stato
un rilancio ed alle lezioni comunali appoggiò la lista del dottor Pino Amico e
capeggiata dal dottor Antonio Viola.
“Il
nostro direttivo – dichiara il segretario Santo Mirabella - in atto come politica amministrativa ha
aderito alla linea del sindaco Vincenzo Emma, che è impegnato con tutte le
energie in un lavoro sovrumano per dare una svolta alla nostra comunità. In
collaborazione con l’amministrazione comunale abbiamo dato il nostro
apporto per i master che si sono tenuti per
la raccolta dei funghi ed il patentino è stato rilasciato a 120 persone”.
“In
passato – chiude il professor Mirabella -
a conclusione di alcuni corsi di Formazione Politica una delegazione del
nostro gruppo locale ha avuto la possibilità di visitare a Bruxelles il
parlamento europeo. In questo giro di maturazione politica è stato con noi l’onorevole Nello Musumeci ed abbiamo fatto
una full immersion di cultura politica
fuori dal comune”.
Don Pino Carà