Ringraziando per gli auguri pasquali mi permetto di
accludere il mio messaggio per la S. Pasqua di quest’anno, assicurando il mio
ricordo nella preghiera. + Michele Pennisi.
MESSAGGIO PER LA
PASQUA 2013
Papa Francesco la domenica delle Palme ha detto:” per favore, non
lasciatevi rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù”.
La situazione di malessere che pervade il nostro tessuto sociale, l’aria
della protesta, dell’insoddisfazione, della sfiducia nelle istituzioni ,
dell’insicurezza economica e sociale, possono rubare la speranza e far
vivere le persone se non da disperate da certo da rassegnate. Noi
viviamo in un mondo che, al di sotto della sua facciata spensierata ed euforica,
è, in gran parte, senza speranza, senza attese vere e senza domani. In questo
tempo attraversato da una crisi globale abbiamo bisogno di aprirci alla
speranza in un rinnovamento spirituale e morale, condizione imprescindibile di
ogni altro rinnovamento.
La speranza, che è una coraggiosa fiducia basata su una promessa divina, si
distingue dall’ottimismo, che è un atteggiamento acritico in base al quale si
pensa che alla fine tutto andrà bene, basandosi sull’illusione di potersi
liberare da soli. Il fondamento della speranza cristiana sta nella
certezza resurrezione di Gesù, cuore della nostra fede.
La resurrezione di Cristo apre una breccia nel muro
della morte, attraverso la quale ogni uomo può seguirlo verso la libertà
e la vita eterna.Se Gesù è risorto allora la nostra vita è aperta ad un
futuro di pienezza e di eternità. La risurrezione di Gesù ci offre la grande
speranza che nulla andrà perduto di ciò che avremo fatto con fede e amore, ci
dona la promessa che ogni lacrima sarà asciugata, ogni sorriso sarà custodito,
ogni sofferenza sarà riscattata, ogni gesto di bontà troverà una
sorprendente ricompensa. Dalla fede in Gesù risorto può nascere uno stile di
vita nuova, caratterizzata da un’operosa collaborazione in campo sociale
che porti serenità alle nostre famiglie, da una convivenza animata dai valori
della solidarietà e della fraternità, da una rinnovata capacità di
riconciliazione in tutte le forme di vita comune. Le nostre città hanno bisogno
di aprirsi alla speranza pasquale che giunge a noi dal Cristo Risorto, da cui
deriva la speranza in un rinascimento spirituale e morale condizione di ogni
altro rinnovamento. La risurrezione di Cristo non riguarda soltanto un
futuro glorioso, riguarda un presente pieno di significato.
La Pasqua cade nel momento dell'anno in cui la natura si ridesta dal torpore
invernale e si apre alla primavera, al calore nuovo del sole, alla fioritura
degli alberi e al ritorno trionfale della vita. « Chi non capisce
diceva san Zeno - che queste cose sono tutte collegate con i misteri celesti?
L'inverno pigro, squallido e triste simboleggia la servitù dell'idolatria e del
piacere
terreno.
La primavera è il sacro fonte dal cui ricco seno, per operazione stupenda dello
Spirito Santo, nascono i bellissimi fiori della Chiesa» (Tract. I, 33).
La parola di Dio ci ha insegnato a scorgere il legame tra Pasqua e speranza
nella storia, che risale alla notte stessa dell'esodo del popolo d’Israele, che
trova il suo compimento nella risurrezione di Cristo, da cui scaturisce oggi il
nostro passaggio dal peccato alla grazia, dalla tristezza alla gioia,
dall’egoismo all’amore, dalla divisione alla riconciliazione. La speranza
cristiana come certezza nel futuro rimanda a un presente che riconosce la
presenza di Cristo Risorto come il Signore della storia. Da questa
concezione della speranza cristiana, deriva il valore dell’impegno
per migliorare la società attraverso la promozione della libera
creatività di ogni persona.
Essere testimoni della speranza è oggi il dono più bello che noi credenti
possiamo fare ad un mondo disilluso e
rassegnato.
X Michele Pennisi