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venerdì 23 maggio 2014

DENUNZIATI DUE GIOVINASTRI


DENUNZIATI GIOVANI SPAVALDI

IL LUOGOTENENTE NICOLA LO MORO

PIETRAPERZIA. Denunziati due giovinastri. Interventi del luogotenente Nicola Lomoro e del vicecomandante della polizia municipale Gino Stringi detto “Il Mastino”. GLC nel giro di pochi giorni si prende due denunzie per la sua incoscienza e la sua  spavalderia: la prima per minacce insulse e porto abusivo di armi da taglia; la seconda per guida abusiva sprovvisto di patente. La prima bravata è avvenuta nei paraggi del campetto di calcio nel viale dell’Unità d’Italia, ex viale dei Pini. Attorno al campetto vi era una marea di gente che assisteva ad una partita di calcio a cinque.
       Il bullo è andato al campetto assieme ad un suo coetaneo, intraprendente e borioso. I due garibaldini hanno cominciato a molestare il pubblico; alla spontanea reazione di uno degli spettatore, i due compari  avrebbero mostrato un lungo coltello e con lo stesso ha minacciato la persona che  aveva osato di reagire. Un cittadino di alta dimensione filantropica ha allertato le forze dell’ordine: tempestivamente è arrivato il luogotenente Nicola Lo Moro con dei carabiniere e l’ispettore di polizia municipale Gino Stringi con delle guardie al seguito.
I giovani condotti in caserma hanno avuto sequestrato il coltello e denunziati all’autorità giudiziaria. L’altro episodio riguarda una denunzia per guida senza potente; infatti GLG fermato al quadrivio Tre Ponti si faceva trovare privo di patente mentre era alla guida di uno scooter; quindi è scattata  la seconda denuncia e il sequestro del motorino. Un’altra denuncia e il sequestro di un secondo motorino è avvenuta per il diciassettenne CL. Anche il minore è tornato a casa senza in suo motorino e segnalato al tribunale dei minori di Caltanissetta per guida senza patente. Infatti nessuno dei due ragazzi  aveva il patentino o la patente AM.
       Di grande spessore l’intervento di prevenzione delle forze dell’ordine; infatti si vede una sinergia di collaborazione tra tutte le forze dell’ordine.
       Giuseppe Carà