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martedì 13 maggio 2014

PREMIO LETTERARIO ALL'ALUNNO DELLA SCUOLA MEDIA GIUSEPPE GIUGNO


Premio letterario a Giuseppe Giugno


     PREMIAZIONE DI GIUSEPPE GIUGNO

PIETRAPERZIA  L’alunno Giuseppe Giugno si è classificato al  quinto posto al concorso internazionale  di poesia indetta da un ente di Lentini. La Kermesse finale si è svolta venerdì due maggio, presso l’aula consiliare del comune. E’ stata  la serata conclusiva della seconda edizione del Premio Letterario Internazionale di Poesia Louis Braille e Albert Einstein; il concorso s’intitolava  “Un mondo di puntini”.  L’iniziativa, promossa dall’Istituto Superiore Elio . Vittorini di Lentini, ha visto la partecipazione di giovani poeti provenienti da ogni regione d’Italia. L’alunno Giuseppe Giugno della classe 2D della scuola media “Vincenzo Guarnaccia” di Pietraperzia, accompagnato dalle sue insegnanti Cinzia Caminiti ed Elisa Di Salvo, si è meritato un onorevole quinto posto. Il giovane ha conseguito la menzione e la pubblicazione della poesia vincitrice in un’antologia in nero e in braille. Il brano lirico s’intitola “Sogno di Fratellanza” in cui ribadisce la dignità della persona ed il rispetto in quanto persona a prescindere di lingua e colore. Bisogna uscire dal proprio egoismo e dai propri problemi  e compenetrasi delle situazioni degli altri. Un mondo migliore è possibile nella fratellanza. Presidente della commissione è stato il dottore  Alessandro Quasimodo, che ha recitato le poesie prime classificate. Presenti alla serata tanti noti esponenti del mondo della italiana.
Giuseppe Carà


Il sogno della fraternità

Questa notte ho fatto un sogno,
ogni persona riceveva in pegno
una medaglia con sopra un disegno
su cui c’era scritto “anche io sono degno”.
Degno di vivere in una città
dove regna la solidarietà
dove il rispetto, l’amore e l’umiltà
siano da stimolo alla fraternità.
In questo mio sogno, che spero si avveri,
ho trovato amici di quelli veri:
alcuni erano bianchi, gialli e altri neri,
e  i nostri sentimenti erano sinceri.
Appena svegliato ho realizzato
che tutto ciò che avevo sognato
era quello che da sempre avevo desiderato,
per educare un mondo maleducato.
I grandi dovrebbero imparare dai più piccoli
a guardare il prossimo con occhi amorevoli,
soltanto così i difetti diventano ridicoli
e si potrà rimanere felici nei secoli.
Se questo mio sogno diventa reale,
non ci sarà più il male,
ogni individuo diventerà leale
e volersi bene sarà nomale.
Tutti insieme possiamo lottare per la fraternità
affinché la diversità diventi normalità
con un insieme di razze ma un’unica dignità.
Giuseppe Giugno