Premio letterario a Giuseppe
Giugno
PIETRAPERZIA L’alunno Giuseppe Giugno si è classificato al
quinto posto al concorso internazionale di poesia indetta da un ente di Lentini. La
Kermesse finale si è svolta venerdì due maggio, presso l’aula consiliare del comune. E’ stata la serata conclusiva della seconda edizione
del Premio Letterario Internazionale di Poesia Louis Braille e Albert Einstein;
il concorso s’intitolava “Un mondo di
puntini”. L’iniziativa, promossa
dall’Istituto Superiore Elio . Vittorini di Lentini, ha visto la partecipazione
di giovani poeti provenienti da ogni regione d’Italia. L’alunno Giuseppe Giugno
della classe 2D della scuola media “Vincenzo Guarnaccia” di Pietraperzia,
accompagnato dalle sue insegnanti Cinzia Caminiti ed Elisa Di Salvo, si è
meritato un onorevole quinto posto. Il giovane ha conseguito la menzione e la
pubblicazione della poesia vincitrice in un’antologia in nero e in braille. Il
brano lirico s’intitola “Sogno di Fratellanza” in cui ribadisce la dignità
della persona ed il rispetto in quanto persona a prescindere di lingua e
colore. Bisogna uscire dal proprio egoismo e dai propri problemi e compenetrasi delle situazioni degli altri.
Un mondo migliore è possibile nella fratellanza. Presidente della commissione è
stato il dottore Alessandro Quasimodo,
che ha recitato le poesie prime classificate. Presenti alla serata tanti noti
esponenti del mondo della italiana.
Giuseppe Carà
Il sogno della fraternità
Questa notte ho fatto un
sogno,
ogni persona riceveva in
pegno
una medaglia con sopra un
disegno
su cui c’era scritto “anche
io sono degno”.
Degno di vivere in una città
dove regna la solidarietà
dove il rispetto, l’amore e l’umiltà
siano da stimolo alla
fraternità.
In questo mio sogno, che
spero si avveri,
ho trovato amici di quelli
veri:
alcuni erano bianchi, gialli
e altri neri,
e i nostri sentimenti erano sinceri.
Appena svegliato ho
realizzato
che tutto ciò che avevo sognato
era quello che da sempre
avevo desiderato,
per educare un mondo
maleducato.
I grandi dovrebbero imparare
dai più piccoli
a guardare il prossimo con
occhi amorevoli,
soltanto così i difetti
diventano ridicoli
e si potrà rimanere felici
nei secoli.
Se questo mio sogno diventa
reale,
non ci sarà più il male,
ogni individuo diventerà
leale
e volersi bene sarà nomale.
Tutti insieme possiamo
lottare per la fraternità
affinché la diversità diventi
normalità
con un insieme di razze ma
un’unica dignità.