Mostra storica sul palio
della Madonna della Cava
GLI OPERATORI DELLA MOSTRA
PIETRAPERZIA Grande eco ha riscosso la mostra
fotografica sul centenario della Madonna della Cava. Tutto il paese è andato a visitare la mostra storica e
che ieri ha visto la chiusura. Sono state esposte 350 foto della tradizione devozionale
e la più antica risale al 1920, mentre il palio della Madonna fu costruito nel
1914 ed è uno dei più antico dei quattro che si trovano in paese.
La
mostra è stata organizzata nel teatro comunale dove vi è un portale del
castello Barresi. Il palio festeggiato e le relative foto appartengono alla
famiglie Spagnolo e Guarnaccia ed hanno curato l’organizzazione i
pronipoti Giovanni e Salvatore, che di
fatto gestiscono la proprietà del Palio.
Nel
contesto è stata organizzata una sottoscrizione per gli indigenti del paese,
con viveri di prima necessita. Ha sponsorizzato la mostra a livello provinciale
la giunta comunale: il sindaco Vincezno Emma, gli assessori Maria Giusy Rindone,
Tina Scivoli, Salvatore Di Calogero e Luigi Guarneri.
“Per
il palio centenario – dichiara mons. Giovanni Bongiovanni - i trattoristi hanno
fatto dieci giorni di festeggiamenti con giochi pirotecnici sbalorditivi. Il
messaggio che inculcano queste celebrazioni è quello legato alla profonda fede
e devozione dei pietrini verso la Madonna della Cava. La fede e la devozione
verso la Madonna nostra patrone sono scolpite profondamente nel cuore di ogni
pietrino. Maria Santissima della Cava rappresenta per ognuno di noi un punto di
riferimento in cui tutti noi ci identifichiamo”.
“Alle celebrazioni e alle relative processioni
– dichiara l’assessore Rindone, figlia di trattorista - hanno partecipato attivamente i 250 trattoristi che
nella Madonna trovano il vessillo della loro identità: un’icona della vergine è
esposta in ogni loro casa. La devozione alla Madonna è il termometro della
religiosità nel paese che trova il momento più alto nel mese di maggio, quando
migliaia di persone vanno a piede in pellegrinaggio alla Cava. I festeggiamenti
si sono chiusi portando il palio a casa della famiglia Spagnolo e Guarnaccia
che sono coinquilini”.
Giuseppe Carà