VIA LUCIS DELLA CHIESA MADRE
DO0N PINO E DON OSVALDO
PIETRAPERZIA. La “Via Lucis”
una iniziativa religiosa giovanile fatta venerdì scorso.
“Con
i giovani animatori dei gruppi ecclesiali – dichiara Padre Rabita - abbiamo
deciso di lanciare questa nuova iniziativa per il mese di maggio nel corso del
quale si sviluppa per la gran parte il tempo pasquale, tempo favorevole per
meditare e vivere i misteri della vita di Cristo e della Chiesa dalla
Risurrezione alla Pentecoste”.
“È
stato questo – continua l’illuminato parroco - infatti l’oggetto delle riflessioni, animate
dai giovani dei gruppi ecclesiali; nelle
14 stazioni che si sono snodate lungo il percorso che va dall’edicola della
Madonna della Cava (di fronte la Villa comunale) fino alla fonte Canale, 800
metri nel Viale Unità d’Italia (ex viale dei Pini) alle ore 21. Sorta in tempi recenti come naturale
coronamento della Via Crucis, la Via Lucis ne ricalca la configurazione (in 14
stazioni) e la struttura interna (passo evangelico — commento/meditazione —
preghiera del Padre nostro - breve responsorio).
Recita
al tal proposito il Direttorio su Pietà popolare e Liturgia della Congregazione
per il culto divino e la disciplina dei sacramenti al n. 153: «Attraverso il
pio esercizio della Via lucis, i fedeli ricordano l’evento centrale della fede
– la Risurrezione di Cristo – e la loro condizione di discepoli che nel
Battesimo, sacramento pasquale, sono passati dalle tenebre del peccato alla
luce della grazia. La meditazione orante dei misteri gloriosi del Signore – gli
eventi compresi tra la Risurrezione e la Pentecoste — ci insegna a camminare
nel mondo da "figli della luce", testimoni del Risorto. "La Via
Lucis è uno stimolo per instaurare una cultura della vita, una cultura cioè
aperta alle attese della speranza e alle certezze della fede».
E’
stata la prima volta che si è fatta la Via Lucis a Pietraperzia. Di qui la
naturale curiosità delle tante persone che passavano lungo la corsia aperta al
traffico del Viale nel vedere quel gruppo di giovani che, in testa il cero
pasquale e le fiaccole accese, cantavano e pregavano armati di chitarre e
percussioni, sfidando la pioggerella che proprio alle 21 era iniziata a cadere.
La manifestazione è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione del
Comune e della Polizia municipale che ha vigilato dirottando il traffico
dell’importante arteria.
Giunti
alla grande gebbia del Canale, una volta abbeveratorio dei cavalli, i giovani
hanno rinnovato le promesse battesimali e, attinto un secchiello alla fonte,
sono stati aspersi con l’acqua benedetta. Dopo la benedizione con le 14
fiaccole delle stazioni, i giovani hanno acceso un grande fuoco, attorno al
quale si sono attardati a cantare la gioia di stare insieme nel nome del Cristo
Risorto.
Giuseppe Carà