Sfilala e raduno di vespini
UN MOMENTO DELLA SFILATA
ESPOSIZIONE IN PIAZZA
PIETRAPERZIA. Domenica in mattinata ha avuto luogo
il primo raduno e la sfilata di cinquanta vespini e moto d’epoca. Ad organizzare
sono stati Nicolò Milano, Giuseppe Tedesco e Rino Crisafi con la collaborazione
del club auto storiche locale che è
affiliato all’Aics (Associazione Italiana Cultura e Sport) il cui presidente provinciale è il barrese Sandro
Lanza. L’appuntamento del raduno è avvenuto davanti il caffè Sunrice, di fronte
la villa comunale, da dove ha preso inizio a la sfilata per le vie del paese raggiungendo
piazza Vittorio Emanuele dove moto e vespe hanno ostentato la graziosa eleganza.
Non è mancata la puntata all’antico maniero dei Barresi e quindi tutti al Parco delle Rimembranze per
la premiazione finale. Ad ogni amatore è stata consegnata una coppe di
partecipazione; mentre sono state consegnate targhe ricordo a carabinieri,
vigili urbani e al presidente provinciale Aics, il barrese Alessandro Lanza. Ha
coordinato l’ordine nel centro abitato il vice comandate di polizia municipale
Gino Stringe di prestigiosa autorità ed il mastino dell’ordine.
Per il
settore “Vespa” sono stati premiati: donna pilota: Maria Rosaria Ippolito; pilota
più giovane: Eric Pio Crisafi (di 11 anni); pilota più maturo: Filippo
Bonaffini (del 1956); l’unica lambretta: Giuseppe Giuliana; la vespa più
antica, del 1953, quella del funzionario postale Cosimo Messina; l’unica vespa nissena:
Michele Pernaci. I premiati per le “Moto”: pilota più giovane Salvatore
Biondo di 13 anni, su una minimoto; pilota più maturo: Filippo Spampinato di 77
anni, con una MotoB del 1967; moto sportiva Marco Bauccio; la moto più antica:
Salvatore Biondo con una MV Agusta del 1960. Gli organizzatori dichiarano: “La
riuscita dell’iniziativa ci spinge a riproporre l’evento anche per il futuro.
Il nostro grazie a quanti ci hanno collaborato per questa manifestazione che
unisce sport e divertimento puro e sano”. Mentre il giovane Pino Viola
dichiara: è stata una iniziativa di spessore che ha fatto rivivere preziosità
che sembravano tramontate; è stata una mattinata storica”.
Giuseppe Carà