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martedì 30 luglio 2013

AL TEATRO STABILE DI ANGELO MADDELA A PORTELLA DI MATTEO ARRIVA LA COMPAGNIA TEATRALE DI PISTOIA



Casa dell’Anima: Restiamo Umani, della compagnia Ultimo Teatro alla Rassegna Racconti e canti in campagna.
 LUCA PRIVITERA 

PIETRAPERZIA. Sabato il 27 luglio alle ore 21 e 30 arriva alla Casa de l’Anima”,  Restiamo Umani della compagnia Ultimo Teatro, compagnia teatrale di Pistoia.
 Luca e Nina sono gli autori e i protagonisti di questo racconto teatrale a più voci, supportato anche da immagini video ma proponibile anche senza immagini. Le immagini più importanti sono evocate e “vissute” dai due narratori in scena, Luca e Nina appunto.
I protagonisti affermano: “Restiamo Umani per continuare a parlare ancora di Palestina e del problema Israeliano Sionista. Restiamo Umani perché anche se i primi sono entrati a far parte dell’Onu come stato osservatore, per noi non è una soluzione, ma un modo come un’altro per dimenticare, non prendere decisioni, non prendere i dovuti provvedimenti!”.
La musica della tammorra, dell’organetto e di una specie di flauto rudimentale che Luca suona ogni tanto in scena punteggiano e aggiungono poesia al racconto.  Luca e Nina sono in questi giorni a in Sicilia per preparare il loro prossimo spettacolo “In ginocchio” con la regia di Sergio Lo Verde. Lo spettacolo Restiamo Umani riprende le parole di Vittorio Arrigoni e di Mamhoud Darwish, poeta palestinese.
 “Il racconto, - afferma Angelo Maddalena -  come nella tradizione del teatro di narrazione in Italia, che parte dagli antichi cantastorie e dagli aedi e arriva fino a Dario Fo e ai “giovani” Ascanio Celestini e Mario Perrotta, per citare i più noti, prende spunta da una realtà estremamente viva e attuale, ed entra dentro la questione piena di “urla e lacerazioni”, oppressione e massacri, responsabilità storiche e attuali, e complicità di ognuno di noi e dei propri silenzi e false parole di “conciliazione”, soprattutto quando utilizzate da scrittori e intellettuali europei silenziosamente o retoricamente complici dei massacri in Palestina a opera del governo e dell’esercito israeliano”.
 “Ritorna quindi – chiude Angelo Maddalena”-  un racconto che vuole aprire gli occhi, come dovrebbero essere tutti i racconti e le narrazioni televisive, o cinematografici o letterari, impastati di realtà o comunque non evasivi o pieni fiction e di distrazioni facili. Un racconto vivo appunto, che richiama l’urgenza di vivere le emozioni e le speranze,  il dolore e il massacro “invisibile” di un popolo impoverito e distrutto da decenni di repressione e aggressione da parte di uno degli eserciti più attrezzati e potenti del mondo. Questo è l’invito che ci viene fatto da Luca e Nina. Al tempo stesso il racconto è accessibile anche agli adolescenti per la chiarezza e anche la “leggerezza” di uno stile narrativo fortemente mediterraneo. Luca infatti è originario delle Madonie e Nina ha nonni ebrei o comunque di origine ebrea. E anche questo viene narrato nel racconto. Per informazioni su come arrivare: 3881973465 (Angelo Maddalena).
Giuseppe Carà