Sta sera riprende
la rassegna estiva racconti e canti in campagna del dottor Angelo Maddalena
IL GENIO DI ANGELO MADDALENA
PIETRAPERZIA. Ricomincia con “Padre
Pio” la rassegna estiva “Racconti e Canti in campagna” organizzata da Angelo
Maddalena alla “Casa dell’anima”, in contrada Portella di Matteo. Dopo la tappa
algerina di Angelo al Festival Raconte arts, il 20 luglio, Angelo presenta “Io
sono Padre Pio”, monologo teatrale con chitarra che apre la seconda edizione di
“Racconti e canti”.
“Io sono Padre Pio –
afferma Angelo Maddalena - è un racconto vivo con canzone, che ripercorre in
chiave affabulatoria e giocosa la vicenda di Francesco Forgione, conosciuto
meglio come Padre Pio. “La macchia santa” è la canzone che Angelo ha scritto e
messo nel suo cd “Parlu ccu ttia”; è attorno a questa canzone, ispirata alla
“macchia di umidità” con sembianze di un volto, che nel 2004 si è auto
organizzato un minisantuario di strada a Pietraperzia. Angelo ricostruisce la
vicenda raccontando in prima persona, cioè immedesimandosi e immaginando di
essere Padre Pio, da qui un racconto vivo e giocoso ma non irrispettoso, un
racconto vero che scava nelle ferite e nei “miracoli” del Novecento, secolo
attraversato da padre Pio. Angelo ha utilizzato anche il libro di Sergio Luzzatto
nella sua ricerca (Padre Pio, miracoli e politica nell’Italia del ‘900). La
rassegna riprende dopo aver attraversato l’inverno “al chiuso”, cioè almeno una
volta al mese, durante l’anno, dopo gli spettacoli all’aperto della scorsa
estate, Angelo ha proposto uno dei suoi monologhi dentro la casa in forma di
teatro domestico, molto diffuso come forma teatrale negli ultimi anni in tutto
il mondo e che rievoca le origine del racconto teatrale o del racconto popolare
attorno al fuoco. In programma, il 27 luglio, c’è lo spettacolo “Restiamo Umani”
della compagnia Ultimo Teatro di Pistoia, poi la presentazione di libri, la
Cantata per il Muos di Matilde Politi a inizio agosto e altri eventi che si
svilupperanno in fieri. La Rassegna non riceve nessun contributo istituzionale,
e neanche privato, si affida al buon cuore e ai contributi liberi dei
partecipanti che vorranno contribuire con offerte libere e micro donazioni. In
un momento di “stringimento di cinghie” vuole essere uno slancio di
autogestione e valorizzazione al di là delle tristi ristrettezze del presente,
ristrettezze che ricordiamo, si possono e si devono evitare, considerando che i
nostri soldi sono impiegati attualmente in Opere di dubbia utilità come la TAV
in Val di Susa e i cacciabombardieri F-35.
Giuseppe Carà