460 mila euro al Comune
dall’Ato
IL PRIMO CITTADINO ENZO EMMA
PIETRAPERZIA. Il sindaco Vincezno Emma “invita e
diffida “EnnaEuno S.p.A. ATO in liquidazione” a versare al comune la somma di
460 mila euro a seguito sentenza del tribunale di Enna in cui l’Ente Ato viene
condanna la predetta somma comprensiva di interessi per anticipazione di somme
da parte del comune. Il sindaco chiede anche che vengano definiti i modi per
riscuotere la somma e propone anche che essa venga defalcata da quanto
il,comune versa all’Ato per la raccolta dei rifiuti. Il comune per tanto tempo
ha anticipato lew mensilità ai i netturbini. Il problema della riscossione dei
rifiuti si è avuto ed anche con qualche accumulo di troppo.
“Il
raccolta dei rifiuti – afferma il sindaco Emma – spetta all’Ato; noi cerchiamo
di vigilare ed all’occorrenza intervenire con le ordinanza come abbiamo fatto
tante volte. E’ un momento di crisi acuta e noi garantiamo il decoro del paese
con molto sacrifici. Ormai la vasta problematica sembra che sta trovando degli sbocchi
a livello regionale e quindi andremo a forme alternativa di raccolta e di
gestione”.
Nella
lettera all’Ato il sindaco Vincenzo Emma scrive: “Con la presente nota si invita e diffida a vostra spettabile società,
anche tramite il vostro patrocinatore a voler comunicare allo scrivente
Comune i tempi e le modalità di riscossione delle suddette somme o, al più,
valutare (previo accordo) la opportunità della vostra proposizione di una forma di compensazione (seppur da
convenire nei tempi e nei modi) delle stesse somme ingiunte con quanto
diversamente dal Comune dovuto per pagamento mensile dei servizio idi nettezza urbana, fino alla piena concorrenza
del superiore importo di € 460.737,35. Si
intende, naturalmente, che tale comunicazione ha ad oggetto solamente quanto
dalla sentenza statuito in relazione alla sorte capitale (oltre interessi legali),
e non anche quanto dalla stessa disposto in ordine alle spese del giudizio, che
restano escluse dal suddetto conteggio, e formeranno oggetto di separato e
diverso intervento. Certi, pertanto, che vorrete tenere nella debita considerazione
il superiore invito e che, consequenzialmente vorrete concordare le condizioni
anche economiche per addivenire ad una ere definizione della pratica”.
Giuseppe Carà