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venerdì 5 luglio 2013

EMMA VINCE LA CAUSA E RECUPERA 460 MILA EURO PER IL COMUNE.



460 mila euro al Comune dall’Ato

 
IL PRIMO CITTADINO ENZO EMMA
 
PIETRAPERZIA. Il sindaco Vincezno Emma “invita e diffida “EnnaEuno S.p.A. ATO in liquidazione” a versare al comune la somma di 460 mila euro a seguito sentenza del tribunale di Enna in cui l’Ente Ato viene condanna la predetta somma comprensiva di interessi per anticipazione di somme da parte del comune. Il sindaco chiede anche che vengano definiti i modi per riscuotere la somma e propone anche che essa venga defalcata da quanto il,comune versa all’Ato per la raccolta dei rifiuti. Il comune per tanto tempo ha anticipato lew mensilità ai i netturbini. Il problema della riscossione dei rifiuti si è avuto ed anche con qualche accumulo di troppo.
       “Il raccolta dei rifiuti – afferma il sindaco Emma – spetta all’Ato; noi cerchiamo di vigilare ed all’occorrenza intervenire con le ordinanza come abbiamo fatto tante volte. E’ un momento di crisi acuta e noi garantiamo il decoro del paese con molto sacrifici. Ormai la vasta problematica sembra che sta trovando degli sbocchi a livello regionale e quindi andremo a forme alternativa di raccolta e di gestione”.
       Nella lettera all’Ato il sindaco Vincenzo Emma scrive: “Con la presente nota si invita e diffida a vostra spettabile società, anche tramite il vostro patrocinatore a voler comunicare allo scrivente Comune i tempi e le modalità di riscossione delle suddette somme o, al più, valutare (previo accordo) la opportunità della vostra proposizione  di una forma di compensazione (seppur da convenire nei tempi e nei modi) delle stesse somme ingiunte con quanto diversamente dal Comune dovuto per pagamento mensile dei servizio idi  nettezza urbana, fino alla piena concorrenza del superiore importo di € 460.737,35.  Si intende, naturalmente, che tale comunicazione ha ad oggetto solamente quanto dalla sentenza statuito in relazione  alla sorte capitale (oltre interessi legali), e non anche quanto dalla stessa disposto in ordine alle spese del giudizio, che restano escluse dal suddetto conteggio, e formeranno oggetto di separato e diverso intervento. Certi, pertanto, che vorrete tenere nella debita considerazione il superiore invito e che, consequenzialmente vorrete concordare le condizioni anche economiche per addivenire ad una ere definizione della pratica”.
Giuseppe Carà