Salvatore Di Calogero neo
assessore
SALVATORE DI CALOGERO
PIETRAPERZIA. Salvatore Di Calogero di 40 anni è
il neo assessore della giunta Emma, che sostituisce l’ing. Francesca Calì. La comunicazione
è stata data con grande solennità dal sindaco Vincenzo Emma, nell’ultimo consiglio
comunale. Un caloroso battimano ha accolto la notizia di nomina dato lo
spessore sociale del personaggio. Congratulazione sono arrivati da tutte le
parti.
La
nuova giunta è così composta. Sindaco Vincezno Emma, vice sindaco Luigi
Guarneri, assessori Salvatore Di Calogero, Paolo Giuseppe Di Marca e Giusy Rindone.
La
maggioranza di Emma in consiglio resta monolitica formata da dieci consiglieri
su 15: Rosa Maria Giusa, presidente del consiglio, Veronica Bellomo, Filippo
Bonanno, Germano Bonincontro, Francesca Calì, Salvatore Calì, Salvatore Di
Calogero, Luigi Guarneri, Antonio Messina detto Totò, Filippo Spampinato. Il sindaco
ha dichiarato che per le deleghe darà spazio alle competenze del Di Calogero;
quindi prenderà la viabilità urbana ed extraurbana, il verde pubblico, forestazione,
manutenzione siti archeologici, lavori in economia, rapporti con l’Ato per la
pulizia del paese, ed interventi straordinari, feste di tradizioni popolari;
rapporti con gli indigenti ed i disoccupati.
Salvatore
è sposato con Angela Calvino; i suoi tesori sono Maria, Alessandra e Federica.
Svolge l’attività di bracciante agricolo con particolari competenze della
forestazione e dell’edilizia.
E’
stato eletto tra i consigliere della società operaia “Regina Margherita” ed il
suo apporto è stato incisivo per la schiacciante vittoria ed è un valido
pilastro per il neo presidente Fabio Calì. Si può affermare che è un punto di
riferimento nel mondo del lavoro e specialmente tra gli operai e spende molto tempo
per sostenere i deboli. La sua identità è molto vicina agli assistenti sociali
e per la sua filantropia spesso interviene a spese proprie. Fu in prima linea
per risolvere i problemi del reddito minimo e per il definitivo assestamento
degli operai a forestali a tempo pieno.
Giuseppe Carà