Poliambulatorio: si ferma la cardiologia
IL POLIAMBULATORIO DI CONTRADA TERRUCCIA
PIETRAPERZIA. Ancora disaggi al poliambulatorio bloccato per la mancanza di
infermieri; i due in organico: uno comandato in missione e l’altro è in ferie.
Ieri mattina il cardiologo è
rimasto fermo e quindi non ha potuto fare gli elettrocardiogramma. I razzianti
di Pietraperzia e Barrafranca amareggia ed avviliti se sono tarmati a casa;
considerando che il servizio di cardiologia è una volta la settimana; anche
l’ortopedia ieri si è trovata in difficoltà. Oggi vi è una concentrazione di
visite specialistiche ed il problema ancora restia nell’ingorgo.
Sul piede di guerra sono scesi
i grillini con un documento di condanna inviato all’assessore regionale alla sanità;
al commissario straordinario ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Enna; e
p.c. al portavoce del M5S all’Ars Cancelleri; al prefetto di Enna Clara Minerva.
Il documento dei politologi
grillini, tra l’altro, afferma: “Oggi
il Presidio Sanitario (sic) di Pietraperzia (provincia di Enna) è stato
sostanzialmente chiuso a causa delle ferie dell’unico infermiere addetto alla
struttura. La struttura pietrina oggi non ha fornito alcun servizio ai
cittadini, sebbene però abbia continuato a pesare sul bilancio pubblico”.
Il
documento diventa più aspro: “Costa ma non funziona. E i cittadini Pietrini?
Nessuno si occupa della loro salute. Naturalmente le semplici ferie di un
dipendente non costituiscono un fatto eccezionale o straordinario, ma una
circostanza conosciuta ed ordinaria che ben avrebbe dovuto essere presa in
considerazione per permettere la continuazione del servizio. E’ evidente che la
salute pubblica dei Cittadini Pietrini non è al primo posto nella valutazione
dell’ASP di Enna/P.Armerina”.
Continua
l’affondo: “Siamo all’assurdo: manca un solo infermiere e si blocca quel poco
che viene erogato al cittadini ma non certamente le prebende che spettano ai
dirigenti. Qualcuno di loro pagherà per questo disservizio? Qualcuno sarà
chiamato rimborsare quanto speso dalla Regione senza erogare alcun servizio?
Vedremo. Diamo comunque atto della disponibilità mostrata nell’occasione da
parte di tutto il personale addetto al Presidio di Pietraperzia rammaricato e
sbigottito per l’accaduto”.
Epilogo
grillino: “Chiediamo: 1) l’immediata ripresa dell’attività nel presidio
sanitario di Pietraperzia; 2) di conoscere quali azioni cautelari e/o
risarcitorie siano state o saranno eventualmente adottate nei confronti dei
responsabili dell’accaduto; 3) Le dimissioni o in mancanza la rimozione del commissario
straordinario dell’ASP di Enna”.
Tragica
conclusione: “Con riserva di chiedere, previa consultazione popolare e raccolta
di firma, l’aggregazione di Pietraperzia all’ASP di Caltanissetta”.
GIUSEPPE CARA'