Tournée di Angelo Maddalena in Algeria
ANGELO MADDALENA IN ESIBIZIONE
ANGELO ILLUSTRA IL SUO MESSAGGIO
PIETRAPERZIA. Angelo Maddalena torna dall’Algeria
dopo aver partecipato al festival Raconte arts. Si è conclusa la tappa
magrebina di Angelo Maddalena con il suo spettacolo “Cousins d’Algerie frères de
Kabylie”. Unico rappresentante italiano
al Festival Internazionale Raconte arts, al quale hanno partecipato attori di
narrazione e cantanti venuti dalla Spagna, dalla Francia e, ovviamente,
dall’Africa, oltre che dal Libano. Angelo ha presentato il suo spettacolo
Cousins d’Algerie frères de Kabylie (che ha anche una versione italiana: Cugini
di Algeria fratelli di Kabylia) il 6 luglio al Centre Culturel di At Yenni, un
villaggio della Kabylia non lontano dalla capitale Tizi Ouzou. Raconte arts è
un festival organizzato dalla Lega di attori e vidodocumetaristi di Tizi Ouzou.
E’ un festival che conta su una partecipazione popolare dei villaggi in cui si
svolge, ed è itinerante, cioè ogni anno in un villaggio diverso. Gli abitanti
dei villaggi partecipano anche ospitando alcuni artisti nelle loro case. La
Kabylia è una regione montagnosa dell’Algeria a sud est di Algeri, a meno di
100 Km dalla capitale, con una lunga storia di resistenza popolare
all’arabizzazione e anche alla colonizzazione francese. In questo contesto,
Angelo ha raccontato e cantato il racconto scritto a fine dicembre del 2010, in
occasione del suo primo viaggio in Kabylia. Angelo ha costruito il racconto a
partire dal viaggio in nave da Marsiglia, rievocando i viaggi da Caltanissetta
a Milano ai quali ha partecipato fin da bambino. Tra le lotte per il
riconoscimento della lingua e cultura berbera degli anni ’80 e la poesia di
Buttitta Lingua e dilaettu, tra i ragazzi che cantano le canzoni di Lounes
Matub, assassinato nel 1998 in Kabylia e
i ritratti che ha realizzato in occasione della sua venuta in Kabylia, Angelo
tesse un filo che lega le due sponde del mediterraneo (in questo caso Algeria e
Sicilia), e con uno stile del racconto semplice e genuino (frutto dei suoi
dieci anni di scrittura e intrerpretazione di monologhi di teatro civile con
chitarra). Angelo passa da momenti di ironia e comicità a momenti di pathos che
hanno portato diversi spettatori francesi alla commozione e alle lacrime.
Giuseppe Carà